Il torrione fu restaurato a cura e spese del Municipio. Riguardo alla muratura, l’Ufficio fu dell’avviso di fare il meno possibile, limitando le operazioni alla conservazione del rudere, lasciando come sono i mattoni corrosi, cercando il modo — i moderni materiali ne offrono tanti — d’ impedire le filtrazioni d’acqua e i danni del gelo. Antico torrione fra ‘Porta S. portolo e S. Croce. - Il Municipio chiese il 13 dicembre 1909, a nome dell’ agenzia speciale delle case operaie, la demolizione d’un vecchio torrione appartenente alle antiche mura della città, dovendosi erigere un gruppo di case, per dare un maggiore sviluppo al nuovo quartiere di S. Bortolo ; ma la Commissione, cui si associò 1’ Ufficio, espresse il voto che il rudere sia conservato. ‘Demolizione casette antiche sulle mura di cinta. — Il Municipio aveva annunciato il 22 dicembre 1908 che erano stati iniziati i lavori di demolizione delle casette unite alla torretta delle antiche mura di cinta della città, in vicinanza al nuovo stabilimento dei bagni di S. Croce. Elevazione d un tetto. — L’istanza del sig. Tolin per l’elevazione del tetto d’una stalla, già esistente a ridosso delle mura, fu accolta favorevolmente dalla Commissione provinciale, e 1’ Ufficio consentì. ‘Porta e Palazzo del Territorio. Tram elettrico. - Il 4 dicembre 1909 l’ispettore onorario, ing. Saccardo, chiede che nell’elenco degli edifici monumentali, alla Porta del Territorio sieno aggiunte le parole torre e cinta e sia intimata al Municipio la monumentalità del tutto, e ciò in seguito al progetto del Municipio d’ attraversare con una nuova via, in prolungamento del Corso Principe Umberto, il Palazzo del Territorio, pel tram elettrico. Questo progetto non destò solo le apprensioni dell’ ispettore Saccardo, ma occupò e preoccupò la Commissione provinciale, 1’ Ufficio e finalmente il Consiglio superiore d’antichità e belle arti. La Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti di Vicenza dava parere contrario, domandando espressamente che il Palazzo del Territorio fosse conservato. Porta Castello. — Ma a questo punto il Palazzo del Territorio non era più minacciato, o veniva in seconda linea, mentre si acuiva la questione di Porta Castello. Una Commissione si era recata a Roma pel Municipio di Vicenza, ed aveva ottenuto la demolizione di Porta Padova, mentre il Consiglio superiore d’ antichità e belle arti emetteva voto favorevole alla demolizione anche di Porta Castello, perchè l’edificio aveva perduto, si diceva, le sue caratteristiche storiche; ma nello stesso tempo subordinava la demolizione, alla condizione che non sorgessero fatti nuovi, e il fatto nuovo fu questo che si scopersero le basi, e queste erano romane autentiche e non erano snaturate come il resto. Tutto fu dunque rimesso in questione. Si ricorse anche al giudizio di Giacomo Boni direttore degli scavi del Foro romano, che fu favorevole alla conservazione, per cui le sorti di Porta Castello furono assicurate, come quelle della Porta del Territorio. Del resto il tram elettrico percorre la sua strada ogni giorno, e dimostra che non v’era bisogno di abbattere la Porta Castello, come non v’era bisogno di abbattere la Porta del Territorio. Appoggio fili elettrici pel tram elettrico. — L’Ufficio prega il Municipio d’approntare con sollecitudine il piano della linea del tram elettrico, ove siano posti in evidenza gli appoggi relativi, perchè tale progetto deve essere sottoposto all’approvazione della Commissione provinciale. L’Ufficio, che per legge dev’essere consultato, scrive anche alla R. Prefettura nello stesso senso per evitare complicazioni. C.Porta S. Lucia. - L'ispettore onorario informa che alla Porta S. Lucia, esiste ancora gran parte della vecchia costruzione. Non si tratta del resto di abbattere anche questa porta pel passaggio del tram. ‘Porta nuova. - Il 25 marzo 1910 il Municipio annuncia la demolizione di circa quat- - 300 -