di levante-mezzodì, ristaurati in passato, ora corrosi e da rifare. L’Ufficio chiese inoltre la demolizione delle scalette dell’ organo ed il rifacimento in legno dorato dei rosoni nei lumari della volta perchè quelli in stucco erano divenuti pericolosi. I lavori procedono. GIPSOTECA CANOVIANA. Ristauro. - Approvato dalle RR. Gallerie, per ciò che le riguarda, il progetto di ristauro della Gipsoteca e casa di Canova per L. 8462,99, 1’ Ufficio dichiara nulla avere in contrario dal canto suo per la parte costruttiva. Commissione pel Regolamento. - Nel 1906 l’Ufficio scrisse al Municipio di Possagno, invitandolo a convocare la Commissione per la discussione del Regolamento, per affidarle dopo, com’ è stabilito, 1’ amministrazione e la direzione della Raccolta. Fotografie. — Per incarico del Ministero 1’ Ufficio ha fatto eseguire le fotografie dell’intera collezione dei gessi canoviani. Calco del modello di Washington di Canova. - Il 3 aprile 1908 il Ministero comunica che l’ambasciata degli Stati Uniti d’America chiese in nome della Commissione storica della Carolina del Nord il permesso di eseguire un calco del modello della statua del Washington di Canova, che si conserva nella Gipsoteca di Possagno. Aggiunge che il Governo italiano vorrebbe farne un dono, purché il prezzo non sia troppo grave, previo il consenso del Comune di Possagno e una dichiarazione di persona competente — in questo caso lo scultore del Zotto — che si può consentire il calco del modello senza danno di quest’ ultimo. Il consenso del Comune vi fu dopo la dichiarazione dello scultore del Zotto quanto mai esplicita : e cioè "che il modello è in buono stato, il gesso è resistente, per cui può venire riprodotto senza "essere deteriorato, sempre che 1’ operazione venga eseguita da artista diligente e pratico". Il calco fu eseguito dalla ditta Campi di Milano, ben nota per avere fatto calchi di opere d’arte insigni, al prezzo di L. 1 100 ; le spese d’ imballaggio viaggio e destinazione ascendevano a L. 620, totale L. 1720, a carico del Ministero. Una notizia però inaspettata giunse più tardi, a lavoro finito, e cioè che il modello era stato tagliato in più parti per comodo dell’ operazione e ridotto nelle condizioni più deplorevoli come constatarono gli scultori dal Zotto e Giusti. Nel consegnare alla ditta Campi il lavoro, le si era detto che doveva essere fatto colla maggiore accuratezza, s’intende da artista diligente e pratico. Il modello appartiene alla Gipsoteca, che è proprietà del Municipio, il quale vi tiene un conservatore, e non si poteva mai credere che, con un Comune, che si era mostrato e si mostrò anche dopo, così geloso della roba sua, e che aveva sul posto un naturale rappresentante nel suo conservatore, si potesse rovinare un modello tanto prezioso, perche, la statua essendo distrutta, non restava altro che il modello. Fatto sta che ora il Municipio domanda un indennizzo al Governo per lo strazio del modello, e che la ditta Campi si proclama innocente, e il conservatore lasciò fare il male, perchè, egli dice, non aveva avuto alcun incarico di sorvegliare. Tomba di Canova. — L’idea lanciata dai giornali, in opposizione alla proposta di trasportare nel Museo civico di Venezia la giubba del generale Savelli, trovata nel suo sarcofago, (Venezia Chiesa-Frari) di restituire invece la mano di Canova, che ora si trova all’ Accademia di belle arti di Venezia, alla tomba di Canova a Possagno, è stata accolta con grande simpatia dal Municipio di Possagno. Finora però nulla si è fatto e probabilmente non si farà. È difficile portar via all’ Accademia che la possiede, la mano di Canova : e dall’ altra parte, se il rispetto ai morti si mostra lasciandoli stare, si dovrebbe temere di mancar loro di rispetto, anche ricomponendoli. 188 -