PROVINCIA DI ROVIGO. In Città. PIA CASA DI RICOVERO. 'Vendita arazzo. - Il R. Prefetto annunzia - 4 maggio 1908 - che il Consiglio d’amministrazione della Casa di ricovero di Rovigo chiede il permesso di vendere, al prezzo di L. 300, un frammento di arazzo, e domanda se il Ministero vuol esercitare il diritto di prelazione. Non era il caso di esercitare il diritto di protezione, ma di osservare la vendita del frammento di arazzo al Museo civico di Venezia, che desiderava acquistarlo. SEMINARIO. 'Vera da pozzo. - L’ Ufficio, contro il parere della Commissione dei monumenti, si è opposto alla vendita d’una vera da pozzo del secolo XVI, per la quale era offerto il prezzo di L. 3000. Ricevendo il verbale della Commissione favorevole alla vendita, l’Ufficio credette di dover prudentemente ricordare che i voti delle Commissioni provinciali sono puramente consultivi, e che non si può darvi esecuzione, se non coll’ autorizzazione del Ministero. Ciò perchè tante volte, i R. Prefetti hanno in passato creduto che i voti delle Commissioni fossero senz' altro esecutivi ; ma il R. Prefetto di Rovigo ha risposto che la vera da pozzo si trovava a suo posto. DUOMO. Facciata. - 11 R. Prefetto comunica il progetto di ristauro della facciata per avere il parere dell’ Ufficio, il quale risponde che il Duomo non è iscritto nell’elenco degli edificii monumentali, nè ha titoli per esservi iscritto, per cui potrebbe disinteressarsene. Esprime però il desiderio che si eviti ogni contraffazione dell’ antico. CHIESA S. DOMENICO. Confusioni amministrative. - 'Vendita colonne ecc. - La Soprintendenza delle RR. Gallerie scrive, in data 23 luglio 1911, che l’Autorità di pubblica sicurezza ha sequestrato due colonne di marmo nero coi relativi basamenti e capitelli, provenienti da un altare della chiesa di S. Domenico, e vendute ad un antiquario di Venezia. Insieme colle due colonne furono venduti quadri di poco o punto valore. Qui si ebbe la prova maggiore che le Autorità stesse non distinguono sempre gli organi creati, in loro aiuto, per la conservazione del patrimonio artistico. Il R. Prefetto di Rovigo infatti credette di aver avuto il parere della Soprintendenza dei monumenti, mentre questa si era limitata ad invitarlo a consultare la Commissione provinciale pei monumenti. L Intendenza di finanza, pure di Rovigo, dà il nulla osta alla vendita perchè l’ispettore onorario dei monumenti, ora defunto, interrogato, risponde che le colonne hanno pregio di materia, non d’ arte. - 177 - 12