Il Tribunale diede ragione al proprietario e permise l’asporto colla sola riserva dell’assoggettamento alla legge sull’esportazione, pagando la tassa relativa, che non doveva pagare e non pagò, perchè l’ancona rimase nel Regno. Più tardi fu acquistata dalle RR. Gallerie di Venezia. PALAZZO DEL SECOLO XVI A PRESSANA. Vendita di una facciata. In dicembre 1905 l’Ufficio fu informato ch’era stata venduta ad un antiquario di Verona una facciata di palazzo del secolo XVI. La facciata era quella del Palazzo Mantovani sul cortile interno, la quale, giusta le informazioni giunte, non era ancora stata asportata. Il proprietario fu diffidato intanto a non rimuoverla, ma la Commissione provinciale diede voto favorevole alla vendita dei contorni delle finestre e porte, nonché del pozzo esistente nel cortile, proponendo invece l’iscrizione nell’elenco degli edificii monumentali della chiesetta di S. Giovanni, cui si accede appunto dal cortile, e che è l’Oratorio di cui si parla più addietro. La facciata, che dava sul cortile interno, non era punto caratteristica, somigliava a tante e tante altre, il pozzo era ciò che di meglio era stato venduto. L’ Ufficio propose al Ministero di autorizzare pure la vendita, per non andare incontro ad una causa d’ esito incerto, facendo però riserve sulla tesi accolta dalla Commissione, che la facciata, dando sul cortile, non fosse esposta alla pubblica vista. Il cortile è aperto sempre ; vi si passa per andare alla chiesetta, ove si celebrano messe, per cui si poteva dire esposto alla pubblica vista. Si vendano pure i contorni della facciata, ma la causa dei bei cortili dei palazzi e delle ville italiane non doveva essere abbandonata. Il Ministero, accogliendo tale punto di vista, autorizzava la vendita. Però colla legge nuova 20 giugno 1905 N. 361, la discussione perdeva ogni valore, perchè non si fa più distinzione tra parte interna ed esterna, tra quella esposta alla pubblica vista, e quella goduta solo dai proprietarii e dai loro invitati. ARMI ANTICHE SCOPERTE A ZIMELLA. Armi antiche si rinvennero nel fiume Guk. L’ispettore onorario di Cologna, e il sindaco di Zimella espressero il desiderio che fossero trasportate nel Museo civico di Cologna, previo il parere del soprintendente scavi e Musei del Veneto, residente a Padova. Nel Distretto d’ Isola della Scala. DENOMINAZIONI STRADALI. ISOLA DELLA SCALA. L’Ufficio se ne disinteressò, non vedendo nelle nuove denominazioni nulla che richiedesse specialmente il suo intervento. CHIESA DI S. MARIA NOVELLA A ERBE. Affreschi. - Pegli affreschi di questa chiesa, di epoche diverse e di non notevole importanza, fu chiesto il ristauro con relativo sussidio. Per il ristauro fu risposto che bisognava presen- - 288 -