tettoie alla nuova sistemazione, raccomandò di fare il possibile per ottenere che per le tettoie non ancora modificate si mantenga 1’ antica forma apparente di coperto, o almeno che i timpani del lato Nord non abbiano ad oltrepassare i merli del muro di cinta, ed in oltre che i riempimenti delle arcate lascino meglio comprendere l’antica forma, come era stato concordato del resto col Comando dell’Arsenale. Leone all ingresso. — In occasione del consolidamento del labbro del leone maggiore all’ingresso dell’Arsenale, eseguito sotto la sorveglianza dell’Ufficio, si è trovato una cavità interna, che lungo la schiena giunge alla bocca, e che fa supporre che quel leone portato qui da Francesco Morosini il Peloponnesiaco, avesse in origine ufficio di pubblica fontana. Illuminazione. — D’accordo tra l’Ufficio autonomo del Genio per la marina, l’Ufficio regionale e la Commissione municipale d’ ornato, fu illuminata la porta dell’Arsenale con due lampade elettriche ad arco. Tinteggiature. — Non ci fu accordo invece per la tinta della facciata - maggio 1903 contro la quale 1’ Ufficio protestò. Il 3 marzo 1911 però, 1’ Ufficio autonomo del Genio per la marina annunciò che, dovendo provvedere alla ripulitura del vestibolo, avrà cura di ripetere la tinta preesistente, rimettendosi all' Ufficio per quelle modificazioni che intendesse proporre. COSTRUZIONE DI CASE A S. ELENA. Sul progetto municipale di costruzione di case a S. Elena, intervenne naturalmente il Ministero dell’istruzione, trattandosi della linea prospettica di Venezia, e quindi di ambiente monumentale per eccellenza. Il Consiglio superiore d’antichità e Belle arti chiese che non sia presa alcuna decisione senza consultarlo. Il Municipio non accettò questo punto di vista, pur promettendo di dare informazioni sul nuovo quartiere "distante oltre cento metri dal Canale di S. Marco, e che sarà mascherato da piantagioni da farsi verso il canale medesimo". EX PALAZZO DELLA NUNZIATURA, ORA TRIBUNALE MILITARE. Nei lavori fatti in gennaio 1904 si trovarono traccie d’affreschi. La direzione del Genio militare ne informò 1’ Ufficio, il quale, fatto un sopralluogo, verificò che il fregio a stemmi di cardinali colle insegne pontificie, ritrovato nel muro a levante della sala d’ Udienza, era preparazione ad una pittura, che poi non fu fatta e che non ha per sè alcun valore artistico. Sarebbe stato interessante se si fossero trovate le epigrafi relative ; furono fatti assaggi, ma senza effetto. EX SCUOLA S. MARCO (OSPEDALE CIVILE). Sala S. Marco. - Per ristauro del tetto della Sala S. Marco, l’amministrazione dell’ Ospedale chiese all’Ufficio il pagamento di L. 426.20 per la solita ragione che si tratta d’un monumento. L’Ufficio però non fece fatica a persuadere l’amministrazione ch’essa deve sottostare a questa spesa, come a tutte le altre di manutenzione. Da parecchi anni oramai l’Ufficio s’era rivolto all’amministrazione pel ristauro del quattrocentesco soffitto intagliato della Sala S. Marco, proponendo che in un piccolo tratto del soffitto fosse fatto un saggio di ristauro col liquido disinfettante del prof. Trois già adoperato con buon esito contro il tarlo. - 41 -