Ex chiostro S. Giobbe. — Il Municipio nel marzo 1906, come già nell’agosto 1901, richiamò 1 attenzione dell’ Ufficio sulle riparazioni da fare all' ala che resta dell’ antico chiostro di S. Giobbe. Non si è fatto però nulla perchè i padri canossiani, proprietarii, dissero che non erano in grado di concorrere. Le voci corse di vendita d’un camina del Vittoria non si confermarono. Ex chiesa S. Leonardo. — Il sig. Angelo Bernardi, proprietario della chiesa, divenuta magazzino di carbone, domandò al 29 novembre 1902 la facoltà di demolirla. La chiesa già rifabbricata interamente nel 1794 conserva qualche traccia di costruzioni che possono risalire al secolo XIV. La Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti, diede parere favorevole alla demolizione, colla condizione però posta dall’ Ufficio al proprietario, di eseguire a sue spese le fotografie e i rilievi che si credessero opportuni, e di conservare un medaglione settecentesco, ricostruendo un fabbricato non inferiore all’ attuale. Il Ministero, che avrebbe voluto conservare 1’ edificio, compatibilmente coll’ interesse del proprietario, finì col dare — 20 febbraio 1904 — il suo consenso. Però la chiesa di S. Leonardo acquistata dal Municipio è rimasta in piedi. Ex convento S. Girolamo. — L’ Intendenza di finanza domandò se nell’ex convento delle Cappuccine a S. Girolamo vi siano oggetti che interessino 1’ arte o la storia. L’ Ufficio constatò anzitutto che 1’ edificio non ha importanza architettonica, che gli oggetti in esso contenuti sono senza valore artistico ; domandò però la conservazione di un bassorilievo infisso sulle scale e di una lapide murata. La Commissione provinciale diede voto favorevole alla demolizione che fu comunicata al Ministero. Ex convento S. Caterina ora Liceo. - Nell’ ottobre 1901, nell’ abbattere un assito di legno per allungare un’ aula scolastica costruita nell’ ex chiostro, venne in luce un sarcofago della famiglia Grimani del ramo di S. Giuliano, contenente otto teschi ed altre ossa alla rinfusa. E un’ osservazione che si deve fare troppo spesso: cioè che 1’ ospitalità nelle tombe veneziane era larga molto, ma non doveva esser comoda. Fu rivestita di legno la parete, restando il sarcofago esposto in una specie di nicchia. CHIESA S. CATERINA APPARTENENTE AL LICEO. L’ Ufficio ha dovuto richiamare 1’ attenzione del rettore del Liceo Marco Foscarini sui danni della pioggia ai dipinti da poco ristaurati di Jacopo Tintoretto, sulla parete destra del Presbiterio. Il rettore rispose aver provveduto alla riparazione del tetto. Più tardi, nel 1910, per filtrazioni d’ acqua dal tetto, furono danneggiati i dipinti della navata laterale sinistra e specialmente una S. Caterina trasportata in cielo dagli angeli, di Palma giovane. L’ Ufficio pregò il rettore del Liceo di staccare i dipinti rinchiudendoli in uno steccato fatto coi banchi della chiesa, perchè non siano in contatto col pubblico, e riparare le grondaie, con una spesa di L. 60 circa pel trasporto dei quadri e di L. 300 per le grondaie, a carico degli utenti, trattandosi di spese di manutenzione. Per assaggi sulla solidità della chiesa, pei quali il Genio civile ha compilato una perizia di L. 1400, il Ministero su proposta dell’ Ufficio consentì a concorrere con L. 300. Interrogato però dal Ministero se avrebbe dato pure voto favorevole al concorso pei ristauri definitivi, 1’ Ufficio osservò che se la chiesa ha interesse per le splendide tele del Veronese, del Tintoretto, di S. Zago, ecc., che possono essere trasportate altrove, non ha importanza architettonica. - 69 -