MONUMENTO COLLEONI. Preoccupato delle condizioni degli ornati del basamento del monumento Colleoni (fig. 17, 18, 19, 20), ridotti per la salsedine in uno stato di friabilità tale da impensierire seriamente, 1’ Ufficio pregò il Ministero di sottoporre alla Commissione centrale il quesito, se nello stato in cui si trovano quegli ornati, si dovesse intanto conservare con un calco l’impronta di ciò che esiste, tentando poi la fluatazione del marmo, per ridargli la coesione che va mancando, e per ridurre almeno gl’ inevitabili danni prodotti dal tempo. Il Ministero consentì e sottopose il quesito alla Commissione centrale, la quale, approvando il calco, sia in vista d’ un eventuale ricostruzione, sia per ricordo dello stato presente degli ornati, consigliò di stuccare le soluzioni di continuità con mastice ad olio, biacca e polvere di marmo e spalmatura di materie grasse. Stipulato il contratto col Longo al prezzo di L. 2800 pel calco, fu approvato pei ristauri il preventivo di L. 1566, più L. 75, per un saggio di fluatazione. Alle spese tanto del calco quanto dei ristauri concorsero in giusta metà Municipio e Ministero sul fondo comune di L. 600000. Una prima insurrezione fu tentata contro il calco, ma quando si vide che il calco approvato dalla Commissione centrale, era stato ritenuto opportuno dallo scultore del Zotto, che lo ha sorvegliato, l’insurrezione si è pel momento quietata. La seconda insurrezione scoppiò quando fu detto che i marmi avevano perduto la lucentezza, e durò più a lungo, tanto che fu interrogato il Consiglio superiore d’antichità e Belle arti Fig. 19 - Monumento Colleoni. Particolare del basamento dopo il ristauro. eh* era SUCCedlltO intanto alla Commis- sione centrale, e che propose la nomina d una Commissione con lo speciale incarico di studiar i mezzi più adatti per restituire ai marmi appunto l’antica lucentezza. Senza intendere di decidere la causa, in cui l’Ufficio eh’ è parte, non vuole esser giudice, pare che riservatamente si possa chiedere se i marmi, al sole, al gelo, alle pioggie alternantisi, divenuti porosi, o cotti, come si usa dire dai pratici, questa vantata lucentezza non l’avessero già perduta. Si era poi parlato d’ un esperimento per rendere la lucentezza ai marmi, che sarebbe stato fatto dal prof. Luxardo ; ma questi rispose che, studiate le cause, avrebbe dovuto fare gli studi opportuni per proporre il rimedio. Essendo stato chiesto il permesso di fare un calco del Monumento pel Museo di Budapest, la Commissione centrale, approvante il Ministero, oppose un cortese rifiuto, proponendo invece che si desse un esemplare dei calchi degli ornati della base. - 44 -