dovessero murare accanto alle altre sotto il porticato attiguo al Duomo, piuttosto che lasciarle nei magazzini. Rifusione d una campana. — La domanda di rifondere la campana maggiore del campanile del Duomo, fu accolta dal Ministero, sul parere conforme della Commissione e dell’Ufficio, purché, sulla campana rifusa vengano riprodotte le decorazioni, gli stemmi e la data del 1600, e si faccia un calco delle parti interessanti della vecchia campana. Parafulmini. - In seguito ad osservazioni fatte dall’ispettore dei telegrafi, sulle cattive condizioni dei parafulmini, l’Ufficio prega l’Ispettore stesso a presentare un progetto concreto. Piazzale del Duomo. — Qui si è visto come le cose più semplici possano divenire complesse e lunghissime e viperine, quando vi si mette di mezzo l’amore dell’arte, il quale dovrebbe addolcire gli uomini, e invece li rende più acerbi. Il riordinamento del Sagrato del Duomo non pareva dovesse presentare tante difficoltà, perchè un progetto simile non può essere un mondo di cose, ma la ripetizione presso a poco di ciò che era. Invece vi furono comizii, controprogetti, polemiche di giornali, cioè iracondia scritta e parlata. E siamo ancora ad una soluzione provvisoria, perchè la definitiva non si è potuto ancora trovare. Si è deciso così di sistemare il Sagrato, mediante una gradinata, che lo cinge, appoggiantesi ad un piano inclinato, aspettando di procedere alla sistemazione definitiva, quando se ne avranno i mezzi. Scavi. - Negli scavi fatti pel riordino del Sagrato (v. più sopra battistero di Calisto) vennero in luce parecchi oggetti, che l’Ufficio propose di depositare in Museo ; e così fu deciso, non senza qualche difficoltà, perchè, in obbedienza alla circolare ministeriale N. 77, si avrebbe voluto che tutto restasse sul posto, o almeno in prossimità, cioè nelle adiacenze del Duomo. Basilichetta antica. — Il direttore del Museo archeologico, sig. Ruggero Della Torre, avverte che, demolito il giardino pensile formato dalle rovine della Basilichetta a tre navate presso il Duomo, si scopersero frammenti d’oggetti varii d’epoca longobarda, di cui dà notizia, oltre che all’Uffìcio, alla Soprintendenza Musei e Scavi di Padova. CHIESA DI S. MARIA IN VALLE. Restauri. - Pei ristauri di questo antico tempietto dell’epoca longobarda, il Comune contribuì con L. 200 e il Ministero con L. 350.41. yltrio. - Il 22 ottobre 1902, il R. Prefetto comunica che il Consiglio comunale di Cividale stabiliva di vendere metà dell’atrio della chiesa di S. Maria in Valle alle Suore Orsoline, per non obbligarle a uscire dal convento per entrare in chiesa. Ex convento delle Orsoline. Contratti fittizii. - Il contratto relativo fu mandato al Ministero, che volle che fosse consultata l’Avvocatura erariale sulla questione se le Suore Orsoline intervenute singolarmente nel contratto sieno vere proprietarie. Esaminati i precedenti, l’Avvocatura erariale conchiude che sono vere proprietarie pel contratto originario che trasmette la proprietà dell’ex convento alle suore ivi nominate, quantunque nel contratto successivo il Municipio ceda il diritto d’uso all’istituto delle Orsoline, cioè ad un Ente, che legalmente non esisteva, ma la forma impropria del secondo contratto non distrugge la realtà del primo. L’ Ufficio richiamava 1’ attenzione del Ministero su questi contratti fittizii, che sottrae alla tutela dello Stato gli Enti morali, sostituendovi proprietari apparentemente privati, e in realtà Enti morali senza i vincoli degli Enti morali. - 211