del soffitto della navata destra, giacche non erano compresi i lavori fatti nella facciata laterale, cioè la demolizione della brutta rigonfiatura fatta dall’ organo, ora asportato, e le riaperture da farsi, non sempre fatte, su sicure tracce. Statua dell AlviatlO. - L’Ufficio, aderendo ad una domanda rivoltagli, ha fatto eseguire una fotografia della statua dell’Alviano, nel monumento di questo sopra la porta che dà sul chiostro, ma non potè soddisfare alla domanda di riproduzione di un ritratto del celebre condottiero, non conoscendo a Venezia che la statua suddetta, ed una medaglia nel Museo Archeologico, citata dall’Armand nell’opera : Les Médailleurs de la Renaissance. Ex Chiostro. — Avendo la direzione del Genio Militare chiesto autorizzazione di fare alcune riparazioni saltuarie alle parti in pietra da taglio dell’ ex chiostro, annesso alla Chiesa ed all’ ex convento, ora caserma, l’Ufficio, trattandosi di puro lavoro di manutenzione, non poteva fare alcuna opposizione. Così fu consentito il ripristino dell’ arricciatura degli intonaci e delle tinte di alcune parti dei muri perimetrali, colla condizione di non toccare gli affreschi del Pordenone. Sul progetto poi di staccare e di trasportare su tela le parti meglio conservate degli affreschi del Pordenone, per portarli nelle RR. Gallerie, la Commissione centrale espresse il voto che non sia tolto interamente al chiostro ciò che costituisce il suo storico ornamento ; ma, per non perdere tutto, lo stacco si limiti alle sole figure allegoriche meglio conservate, e si proceda solo nel caso che la superficie affrescata si trovi in condizioni tali da dare assicurazione sul buon esito del lavoro. Non si può qui non domandare : che cosa andrebbe nelle R. R. Gallerie ? che cosa resterebbe nel chiostro ? Per quanto sia doloroso dirlo, bisogna pur rassegnarsi alla morte in tutto. CAMPANILE. i 11 primo a subire il contraccolpo della caduta del Campanile di S. Marco è stato quello di S. Stefano. La Commissione governativa recatasi sul posto, lo condannò ad esser mozzato, conservando il tronco, eh’ è la parte più antica. Ma non si acquetarono a questa sentenza nè il Prefetto, nè il Sindaco, il quale, a spese del Comune, coll’ opera degli ingegneri Antonelli, Casella e Arcaini, che tentarono di arrestarne il movimento, lo ha sinora tenuto in piedi malgrado gli allarmi che si ripetono periodicamente. CHIESA SUCCURSALE S. VITALE. Anche pel campanile di S. Vitale, si ebbero inquietudini, completamente svanite per i lavori di consolidamento fatti eseguire dalla Fabbriceria della Chiesa parrocchiale di S. Stefano. 11 progetto della Fabbriceria comprendeva anche ristauri da fare alla Chiesa, al finestrone centrale, dei quali però non fu riconosciuta 1’ urgenza. L’ Ufficio propose, coll’ approvazione del Ministero, che la spesa per riparazione al quadro di Piazzetta, fosse per un terzo a carico del Ministero e per gli altri due terzi a carico del parroco. CHIESA PARROCCHIALE S. MARIA DEL GIGLIO. Il Prefetto annunciò il 25 settembre 1902, che la Fabbriceria ammaestrata dalla caduta del campanile di S. Marco, aveva già compiuti i lavori più urgenti di manutenzione, ed ebbe infatti tanta fretta che non chiese nemmeno, come doveva, 1’ autorizzazione. I lavori però non erano tali da lasciar dubbio sulla loro convenienza. - 38 -