r AFFRESCHI DELLA CHIESA DI S. ROCCO. Per quanto gli affreschi, anche quelli che non si vedono, o si vedono appena dagli occhi molto esercitati, sieno divenuti sacri e intangibili, la passione elettorale che non ha nulla di sacro, coprì nel 1908 di affissi elettorali gli affreschi della chiesa di S. Rocco sotto il portico in Campedel. L’ Ufficio fece levare gli affìssi, e l’ispettore onorario di Belluno, avv. Protti, propose di far ristaurare gli affreschi, con piccole quote di L. 25, chiedendo che il Ministero paghi anch’esso nella stessa misura, e il Ministero accettò. Così se, come avviene troppo frequentemente, quando gli affreschi sieno ristaurati, si dirà che furono rovinati, il Ministero non avrà almeno il rimorso di aver speso troppo. LOGGETTA SULLA PIAZZETTA FILIPPO DE BONI. Informato nell’aprile 1911, che alla Commissione d’ornato era stata presentata la domanda di demolizione della Loggetta che dà sulla piazzetta Filippo de Boni, 1’ Ufficio s’adoperò perchè la domanda fosse respinta, e la Loggetta, se non altro per la sua vetustà, fosse conservata, avvertendo che si avrebbe dovuto chiedere in ogni caso il permesso del Ministero. CASA MIARI. 'Portico dipinto. Chiesto il permesso di far ristaurare dal pittore Facchinetti una Madonna dipinta sotto il portico di casa Miari, la domanda fu rinviata alle RR. Gallerie. DUOMO. Concorso per la facciata. — 11 Duomo di Belluno, originariamente ogivale, fu rifatto nel secolo XVI, ma la facciata come in tante altre chiese, restò incompleta. Aperto il concorso pel completamento della facciata, il Ministero, in data 27 ottobre 1902, interrogò 1’ Ufficio, che provocò il voto della Giunta superiore di belle arti, che allora così si chiamava quella che fu poi la Commissione Centrale, e infine il Consiglio superiore d’ antichità e Belle arti : ma la Giunta superiore non riconobbe in massima la necessità di completare la facciata, pur domandando comunicazione dei progetti presentati. La Fabbriceria domandò al Ministero la nomina d’una Commissione per giudicare i progetti presentati, che fu composta dell’ architetto Ongaro dell’ Ufficio regionale, dell’ architetto Manfredi dell’ Istituto di belle arti e del Capo del Genio civile di Belluno. Il Ministero però aggiungeva che la Commissione non avrebbe potuto dare un giudizio definitivo, tenendo ferma la decisione della Giunta superiore di belle arti. 138 -