Nel mentre si procedeva al ristauro della sacristia, dopo aver rimesso in ordine anche gli armadi ed aver collocato la bellissima custodia lombardesca delle reliquie del Sangue prezioso, sopra il dossale a destra di chi entra, si pose mano al ristauro del dossale cinquecentesco che stava sotto i monumenti Marcello e Bon togliendone i confessionali che ingombravano. Dovendosi ristaurare il muro fra la cappella dei Milanesi e quella Trevisan, fu scoperta una pietra tombale senza iscrizioni, raffigurante un guerriero, usata come materiale di fondazione (fig. 74). L’ armatura ci fa ritenere trattarsi di un francese ed esser opera del secolo XIV. Non potendovi la pietra trovar posto nella cappella dei Milanesi, venne collocata sopra lo zoccolo della cappella attigua e fu posta 1’ iscrizione indicante il luogo e la data del ritrovamento. Riordinamento artistico. - Nella cappella Trevisan venne collocato il S. Michele, in luogo dell altare dei Fiorentini perchè là lo indica anche il Boschini nella sua Guida di Venezia. L’ altare dei Fiorentini decorato della statua in legno del Donatello, rappresentante S. Giovanni Battista, fu collocato là dove prima esisteva il mediocre altare e più mediocre dipinto del transito di S. Giuseppe. Ed è nella prima cappella che si trova andando dall’ aitar maggiore verso la Sacristia. Nella seconda cappella, ove prima eravi il S. Gerolamo d’oro e poi l’altare di S. Francesco ed era decorata da dipinti mediocri, al principio del secolo scorso era stato innalzato un misero altare per il SS. Per ridurre la cappella al culto di S. Francesco, per far posto ai dipinti si erano innalzate le sepolture di Duccio Alberti e dell’ ignoto cavaliere teutonico. Nel fare il restauro si trovarono i segni indubbi del loro posto originario e così si riposero, anche perchè le tele di non grande valore e molto deperite, non era il caso di riporle in opera. All’ altare in marmo bianco fu sostituito un altare in legno dorato e dipinto, disegnato dal-l’arch. Ongaro Soprintendente dei monumenti. Nella terza cappella aveva trovato posto 1’ altare barocco dedicato a S. Francesco, scacciando la Madonna dipinta dal Vivarini per la famiglia Bernardo, alla quale la cappella era stata concessa anche per le inumazioni. Non avendo 1’ altare speciali pregi artistici, nè ricchezza di materiali, ed avendo invece importanza grandissima il trittico del Vivarini come una delle opere più tardive, e perchè ancora con la cornice originaria, così fu tolto 1’ altare intruso e ricollocato a posto 1’ originario. La cappella Emiliani (fig. 75), unitamente al restauro esterno delle absidule tra la cappella S. Marco e l’abside maggiore, furono gli ultimi lavori fatti. Nei restauri precedenti nella cappella Emiliani furono tolte le volte in muratura e sostituite con vòlte in cantinelle ma queste ultime erano già sì malandate che dovettero venir rifatte come anticamente, adoperando però materiale più leggero. Furono riaperte interamente e ristaurate le finestre, però si soppresse la finestra aperta, per discutibile amor di simmetria, uguale alle altre nel muro fra campanile e cappella. - 92 -