CHIESA S. SIRO E LIBERA. Demolizione smentita. Poiché i giornali avevano narrato che 1’ antica chiesa di S. Siro e Libera, che sorge sulle rovine del Teatro romano, si doveva probabilmente demolire 1’ Ufficio chiese informazioni al Municipio, il quale rispose che non aveva intenzione di fare nè una cosa, nè 1’ altra. Solo 1’ accesso ai visitatori sarà limitato con una piccola tassa d’ ingresso. Nella seduta del 4 maggio 1906 della Commissione provinciale, allora Soprintendente agli scavi e musei prof. Gherardini, disse che fu sempre sua intenzione di conservare questa chiesa cristiana sorta sulle rovine del monumento romano. Solo resta a vedere se dovranno conservarsi anche le fabbriche adiacenti alla chiesa, e la Cappella aggiunta in epoca posteriore, o se si dovranno Fig. 174 - S. Giovanni in Valle. Chiostro dopo il ristauro. demolire per ritornare la chiesa alle sue forme originarie. L’ispettore onorario prof. Cipolla approvò le conchiusioni del Soprintendente Gherardini. CHIESA S. LORENZO. Pavimento. La Giunta superiore di belle arti ha dato voto favorevole al lavoro di scoprimento del pavimento originario, purché fossero rispettate le condizioni già poste, cioè che fossero lasciate al livello attuale i sigilli sepolcrali, e, lasciando le lastre originarie del pavimento, fossero sostituite le mancanti con lastre del medesimo tipo. Per questo lavoro fu iscritto nel bilancio della dotazione regionale L. 500 nell’esercizio 1901-02; e L. 500 nell’esercizio 1902-03. L’Ufficio non si oppose al pagamento, ma negò il collaudo non approvando il lavoro. {Bifora della porta. L’ Ufficio che già, quando era direttore il cav. Berchet, si era dichiarato contrario ai ripristini, più o meno autentici, nella questione del protiro, si dichiarò recisamente contrario alla bifora, che in nome del ripristino si voleva sostituire alla porta attuale. In data 1 6 gennaio 1903, l’Ufficio scende nuovamente in campo contro le bifore. Il Ministero risponde - 275 -