del Coro per le cattive condizioni statiche, fece eseguire un sopralluogo, nel quale fu rilevato che non solo il Coro, ma anche il coperto, aveva bisogno urgente di ristauro. Sul preventivo di L. 3812.77, per lavori di ristauro al tetto della chiesa e al Coro, il Ministero contribuì con L. 1000. Affreschi. - Per la pulitura degli affreschi per la quale si aveva un preventivo del Donadon di L. 770, era stato domandato pure un sussidio, che non fu dato per le condizioni del bilancio. 11 ristauro fu però eseguito. Siccome poi dalla polizza del Donadon appariva ch’egli avesse levato e inverniciato quadri senza autorizzazione, l’Uffìcio chiese spiegazioni, dicendo che il pittore e la Fabbriceria doveva giustificarsi colla Soprintendenza per le Gallerie e oggetti d’arte. L’ispettore onorario dice che il Donadon non fece altro che una semplice pulitura dei quadri che erano stati lavati in passato da altri, ma non li ha inverniciati. Nel Distretto di Moggio. PIETRE DI CONFINE DELLA REPUBBLICA VENETA. L’ Ufficio, interessandosi della sparizione delle pietre di confine col leone di S. Marco, che segnavano ì confini della Repubblica, e che poi servirono di base ai cippi indicanti l’attuale confine, domandò informazioni al sindaco di Pontebba, che rispose che quelle pietre furono asportate da un delegato prefettizio e da un delegato del Genio civile. L’Ufficio si rivolse al Ministero pregandolo di adoperarsi perchè quelle pietre ritornino al loro posto. LAPIDE DELLA REPUBBLICA A RESIUTTA. Ricorda la costruzione dell’ antico ponte di legno per opera della Repubblica, ed era in origine alla testata del ponte stesso. Il Consiglio comunale ha votato pel trasporto della lapide nell’atrio del Municipio, ove non significa nulla. L’Ufficio la vorrebbe alla testata del ponte, e non importa che non sia materialmente più quello, perchè fu rinnovato. Il Municipio domandò un concorso nella spesa, che non fu dato perchè spetta al Municipio rispettare e far rispettare la sua storia. CHIESA DI PONTEBBA. Ancona intagliata e dipinta. — Il 10 settembre 1903, l’Ufficio scrive al Municipio, chiedendo che, se non si può ottenere che l’elegante chiesa ogivale sia liberata dalla decorazione sovrapposta che la deturpa, sia almeno meglio conservata l’ancona intagliata e dipinta da W. Heller, e sia ristaurato il dipinto di scuola veneta del secolo XVI. La Fabbriceria oppone l’eccezione finanziaria: non ha denari; ma i ristauri che deturpano la chiesa e pei quali devono essere stati spesi pure denari, furono eseguiti - non si dice quando — da una Commissione legalmente riconosciuti e approvati - non si dice quale. - 220 -