PALAZZO SCALIGERO, ORA PALAZZO DELLA PROVINCIA. Il Ministero, in base al voto della Giunta superiore di belle arti, ha approvato sin dal 1901 il progetto di riordinamento della facciata verso la Piazza dei Signori, ora Piazza Dante, com era stato compilato dall’ Ufficio tecnico provinciale, colle avvertenze e cautele suggerite dall’ Ufficio regionale e dalla Commissione provinciale. Il progetto consiste nella stuccatura e pulitura della facciata, da eseguire in modo che resti scoperta l’attuale muratura di cotto, opportunamente ristaurata e ripresa, ove occorra, facendo rimanere visibili le antiche vestigia. La Giunta superiore di belle arti ha poi insistito per la demolizione dello stemma moderno sovrapposto alla porta del Sanmicheli, per lasciar completamente libera quella parte importantissima della facciata, potendo lo stemma essere murato sulla parete tra una finestra e l’altra in guisa da non turbare la composizione sanmicheliana. Così fu messo felicemente da banda l’infelice progetto di rintonacatura di tutta la facciata, contro il quale protestarono 1’ Ufficio e la Commissione provinciale. PALAZZO DEL CAPITANO, ORA TRIBUNALE. Affreschi. — Su proposta dell’Ufficio, il Ministero concorse col Comune di Verona in giusta metà per il lievo e trasporto su tela degli affreschi esistenti sotto la vòlta del palazzo del Capitano, ora Tribunale di Verona. Il lavoro fu eseguito dal pittore Brocchi sotto la sorveglianza del viceispettore onorario prof. Sgualmero. L’ affresco staccato fu collocato nel Museo civico, contro il voto dello Sgualmero, che avrebbe giustamente voluto che fosse rimesso a posto. PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA. Ristauri. - Furono eseguiti ristauri di conservazione a questo palazzo del Sanmicheli d’accordo con l’Ufficio e con la Commissione provinciale, a spese del Municipio che n’ è proprietario. Riapertura di porta. — La Commissione provinciale, nella seduta del 4 gennaio 1908, dà voto favorevole alla domanda di riaprire una porta del salone Sanmicheli dalla parte di via Pallone, ritenuto che nessun danno e pericolo ne venga all’ edificio. Chiusura a vetri del portico. - Sul progetto di chiusura a vetrate più o meno artistiche del portico della Gran Guardia, l’Ufficio e la Commissione fecero le debite riserve, opponendo anzitutto la pregiudiziale della necessità dell autorizzazione ministeriale. Di questa necessità era persuaso il Sindaco prima di tutto, ma la Cassa di risparmio dava 10000 lire per 1’ esecuzione del progetto, e la chiusura si fece. PALAZZO BEVILACQUA. Sul progetto del Municipio di ridurre il palazzo Bevilacqua del Sanmicheli a sede dell’ Istituto tecnico, 1’ Ui.icio si associò al voto della Commissione provinciale, di mantenere intatta la facciata con le originarie inferriate e coi serramenti dell’ epoca in cui fu costruita, che portano le ali gentilizie della famiglia Bevilacqua; e conservare nel cortile la scala scoperta. Quanto alla lapide voluta dalla testatrice duchessa Bevilacqua - La Masa, la Commissione escludeva in via assoluta una lapide in qualunque punto della facciata ; e nella malaugurata ipotesi che il Municipio avesse a perdere con questa esclusione il legato del palazzo, accettava solo una - 253 -