Madonna del ruschi. - Poiché era stato detto e stampato che il prof. Bruschi aveva offerto al municipio di ridipingere un antico affresco rappresentante la Madonna, in una nicchia esterna del Museo, 1’ Ufficio chiese schiarimenti al municipio, che rispose che in una incavatura rettangolare d’ un muro attiguo al palazzo del Museo, senza alcuna relazione coll’ architettura di questo, era dipinta una testa dell’Addolorata, della quale non rimaneva più traccia, e allo stesso posto il prof. Bruschi chiedeva di dipingere una testa dell’Addolorata, che intende regalare alla città, e che nulla ha da fare con l’antica completamente distrutta. OSPEDALE DI VICENZA, EX CONVENTO. Soffitto dell ex refettorio. Avendo il R. Prefetto comunicato che si stava ristaurando 1’ ex refettorio del convento di S. Bartolomeo, ora Ospedale civile, ove esisteva un antico soffitto a lucernari, pregevole per la decorazione, l’Ufficio chiese che si trovasse un luogo adatto per custodirvelo. Ma il luogo trovato non fu il più adatto, perchè più tardi la Commissione provinciale, interpretando il voto dell’ Ufficio, protestò contro la sconvenienza di tenere immagazzinato nel pianterreno del palazzo della Ragione (la Basilica) presso 1’ arco dei Zavatteri, in mezzo ad altri ingombranti materiali, ì pezzi del soffitto del refettorio dell’ ex convento di S. Bartolomeo, ora Ospedale civile, ed espresse il desiderio che si studiasse qual partito si potesse trarne, essendo la decorazione veramente degna, pregando il Municipio di far portare tutte le parti del soffitto in luogo più comodo e più adatto per gli studi che si volessero fare. ROTONDA PALLADIANA. trattative di vendita. — Il Ministero annuncia, il 5 dicembre 1907, che furono iniziate trattative per la vendita della Rotonda Palladiana. L’Ufficio tecnico municipale constata intanto che la Rotonda è in condizioni statiche ottime. Art. Ì4 legge 20 giugno 1909 n. 364. Le indag ini fatte dall’ Ufficio sulle voci di vendita, furono da principio infruttuose; ma l’anno seguente gli stessi proprietari, dichiarando che avevano deciso di vendere parte dei terreni intorno alla Rotonda, chiesero un sopralluogo del-l’Ufficio per determinare le zone libere in obbedienza all’ art. 14 della legge 20 giugno 1909 n. 164, sugli ambienti monumentali. jìrt. 5 legge stessa. - Si è persistito a parlare di vendita del palazzo oltre che dei terreni adiacenti, e l’Ufficio credette opportuno di fare ai proprietari la notificazione d importante interesse, a sensi dell’ art. 5 della legge citata. Museo palladiano. - L’Ufficio tentò di trovar mezzo di fare della Rotonda un museo palladiano acquistandola ad equo prezzo dai proprietari. Ma le difficoltà finanziane si opposero alla realizzazione del bel sogno. PALAZZO COLLEONI archiacuto. Vendita affreschi. - Il Ministero comunica, in data 18 gennaio 1904, che furono venduti gli affreschi tiepoleschi di uno dei palazzi Colleoni. Ciò è confermato dal proprietario, il quale dichiara di averli venduti perchè erano in uno stato di progressivo deperimento. Si trattava di affreschi a chiaroscuro con iscrizioni destinate a commemorare fatti di personaggi della famiglia Porto, ex proprietaria del palazzo, e se gli affreschi avevano un valore solo pel palazzo, e nel palazzo, si avrebbe dovuto credere che nessuno avrebbe avuto interesse a comperarli per trasportarli altróve. Invece passarono per tante mani sino a Berlino. L’influenza della moda è tale, anche nell’arte, che chiaroscuri di semplice decorazione, con scritte che hanno significato - 305 - 20