Sala della Q rati (guardia. — L Ufficio dovette intervenire per liberare gli affreschi dai cartelli vietanti di fumare e sputare sul pavimento sugli affreschi incollati ! Colonne di basalto in Vendita. Nei lavori di demolizione eseguiti presso il ponte delle Torreselle, si dovettero asportare tre colonne di basalto di notevole valore, che la ditta proprietaria desiderava vendere, ma prima voleva essere assicurata di avere il diritto di venderle ; desiderio onestissimo quanto legale, che dovrebbe essere, e non è sempre, sentito e manifestato. Dopo che il Ministero ha ordinato indagini sull’ appartenenza delle tre colonne per rimetterle eventualmente a posto ; indagini che riuscirono alla conchiusione, che le colonne erano senza alcun nesso col luogo ove si trovavano, e che avevano pregio di materia e non d’ arte, fu autorizzata la vendita. La Pantera di via S. Andrea. — La Pantera scolpita in pietra, che ricorda la vittoria dei Padovani sugli Estensi fu abbattuta nel novembre 1910 per puro spirito vandalico, non però in modo che non se ne possano ricomporre 1 pezzi. L’Ufficio raccomandò al Municipio di ricomporla. PALAZZO VESCOVILE. Ristauri, domanda di sussidio. - Il Ministero - 26 marzo 1910 - comunica una istanza del vescovo di Padova, per ottenere un contributo nella spesa per gl’ingenti ristauri di quell’ Episcopio. L’Ufficio, facendo anzitutto le sue riserve sui lavori proposti, nei riguardi monumentali, prendendo pur atto della considerazione del Vescovo, che i ristauri si fanno col ricavato della vendita dell’ex Giardino vescovile, che avrebbe bastato a sostenere tutte le spese, se non fosse stato gravato dell’ imposta del 30 °(0, che del resto è legge per tutti, non propone alcun sussidio, ma lascia decidere al Ministero, se non creda che sarebbe il caso di acquistare per le Gallerie di Venezia il gran quadro di Jacopo da Montagnana, che trovasi nell’ Episcopio, supplendo così indirettamente alla spesa, e purché i ristauri dell’ Episcopio si facciano secondo le buone regole. Il Ministero comunica il progetto alle RR. Gallerie. CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI. Dal sopralluogo fatto eseguire dall’ Ufficio durante il panico causato dal crollo del campanile di S. Marco è risultato che vi sono fenditure, dipendenti dalle difficoltà di unire il vecchio col nuovo, perchè il muro della sagrestia staccatosi da quello della chiesetta è di due secoli dopo. Ne fu data comunicazione agli interessati per gli opportuni provvedimenti. EX ORATORIO DI S. ROCCO. Quest’ Oratorio con affreschi del secolo XVI (Campagnola e dell’ Arzere) dovrebbe essere sicuro della sua sorte, perchè è stabilito che sia ceduto al Comune mediante l’esborso da parte di questo, di L. 3000 e di L. 3500, da parte del Ministero, cioè L. 6500 di contributo delle due parti, eh’ è la spesa prevista pei ristauri. Questo patto accettato sin dal 1906, non è ancora eseguito nel 1912, perchè sorsero sempre nuove difficoltà alla stipulazione del contratto e da ultimo anche pretese di servitù da parte della Fabbriceria di S. Lucia pel passaggio dei ragazzi, che vanno ad imparare la dottrina cristiana, servitù inaccettabile da parte del Comune come dello Stato, perchè contraria allo scopo della cessione, ch’è di tutelar meglio gli affreschi. Se l’Oratorio deve esser ceduto infatti al Comune per la conservazione degli affreschi, non si può lasciarlo in balìa dei ragazzi, i quali, cristiani o pagani che sieno, sono sempre vandali. Fatto sta che la legge, necessaria per ogni cessione di proprietà dello Stato, non si è ancora - 157 -