serio, e probabilmente la parte inferiore della torre campanaria dall’antica pieve, che risale ai secoli XI-XII. L' architetto da Lisca vorrebbe che fosse iscritto nell’elenco e ristaurato, chiedendo un sussidio al Ministero, ma il progetto subì una dilazione forzata per le condizioni del bilancio. CASTELLO DI LAZISE. L’architetto da Lisca constatò il 29 marzo 1907 che la muratura è solida, ma il tempo, 1’ avvicendarsi delle stagioni, e le piante che vi han preso radice, minacciano la solidità delle mura e della torre. Ad arrestare la causa del male propone di sradicare le piante, levare il terriccio, facendo armature e risarcimenti parziali, fermando gli strapiombi con tiranti di ferro. L’Ufficio approva pur facendo riserve ed osservazioni; ma il castello è di proprietà privata, e bisognerebbe consigliare questi lavori anzitutto al proprietario. Nel Distretto di Caprino. CHIESA DI BRENTINO. Dipinto rovinato. — Cadde e si guastò miseramente una tela di Pio Piatti veronese morto nel 1816. La tela era stata dipinta nel 1805. Il viceispettore Sgulmero diede l’annuncio in data 31 marzo 1905. Nel Distretto di Cologna. DUOMO DI COLOGNA. Campanile. Nel febbraio 1910 si denuncia lo spostamento della croce del campanile, il quale sarebbe in parte costituito da una torre scaligera. L’Ufficio scrive all’ispettore onorario, sig. Annibale Gallone, il quale, premesso che il campanile del Duomo, di proprietà comunale, non è iscritto nell’ elenco degli edifici monumentali, risponde che in passato vi fu bensì uno spostamento della croce sulla cuspide, per una trave di sostegno eh’ erasi tarlata, ma che tosto vi si pose riparo. Accenna però a trattative in corso tra la Fabbriceria e l’Autorità comunale, per le riparazioni opportune. CASTELLO DI COLOGNA. Smantellato nel 1 194 fu ricostruito nel 1400 da Alberto della Scala. Distrutto poi dal tempo, fu ripristinato sui ruderi dell’ antico. L’ ispettore onorano lo vorrebbe tuttavia iscritto nell’elenco degli edificii monumentali. ORATORIO DI PRESSANA. Ancona di legno intagliato. - Nell’antico Oratorio di Pressana esisteva un’ancona di legno intagliato, firmata Bartolommeo intagliatore. Poiché si diceva che l’ancona era stata ceduta ad un ricchissimo signore del Veneto, l’Ufficio scrisse al Ministero perchè 1’ ancona esposta in luogo di proprietà privata, ma aperto al pubblico, - venivano celebrate nell’Oratorio almeno sei messe all’anno - fosse lasciata dov’ era. Il proprietario dell’ Oratorio, diffidato a non asportare l’ancona, ha intentato azione al Prefetto di Verona, quale presidente della Commissione provinciale. - 287 -