Fig. 51 - Particolare delle finestre della Chiesa di S. Gio. e Paolo. Furono ristaurate dallo Zennaro le ancone di Gio. d’ Alemagna e Antonio Vivarini, esistenti nella detta cappella, facendo gravare la spesa sul fondo della tassa d’ingresso del Palazzo ducale perchè, sebbene in questa chiesa fosse introdotta la tassa d’ingresso per sopperire alle spese di ristauro del monumento e degli oggetti d’arte, la Fabbriceria ne aveva speso il ricavato senza chiedere il permesso, per introdurre la luce elettrica in un locale attiguo che serviva da teatro, a ricreazione dei ragazzi del Patronato, malgrado le proteste dell’ Ufficio. Sono state fissate due grandi lastre di piombo smosse dal vento sulla cupola, colla spesa di L. 56.54 a carico del Ministero. La Fabbriceria ha poi eseguito ristauri nella chiesa sotterranea, la parte più antica dell’ edificio, senza chiedere il permesso, difesa dalla Prefettura, perchè i lavori erano urgenti e imposti per sicurezza pubblica. L’ Ufficio rispose che, per quanto urgenti, non poteva mancare il tempo di fare due passi da S. Zaccaria al Palazzo ducale, ove risiede l’Ufficio. Su queste autorizzazioni non solo i privati, ma anche 1 Autorità, hanno, e soprattutto avevano, singolari idee. Per vendita a- Fig. 52 - Chiesa S. Giovanni e Paolo. I . |. ì • t Pezzi trovati negli scavi e ricomposti appartenenti alle finestre demolite. busiva di vecchi di- pinti, cui fu negato valore artistico, vi fu inchiesta ordinata dal Ministero di grazia e giustizia e il nonzolo ha dovuto abbandonare la chiesa. - 66 -