È un dipinto della scuola padovana, che, sul punto di spegnersi, pare attingere nuovo splendore alla scuola veneziana, giunta allora al suo apogeo. 11 muro sul quale si trova 1’ affresco è però in cattivo stato, per cui si è parlato di stacco. L’ Ufficio crede che il deperimento del muro venga dallo scuotimento del suono delle campane del campanile legato al muro stesso. Il campanile, che non ha alcuna importanza, e al quale il parroco vuol sostituire un campanile nuovo, si può demolire senza esitazione. 11 parroco domandò un sussidio per la costruzione del campanile nuovo, ma 1’ Ufficio crede che per un campanile nuovo si possa chieder sussidii al Ministero di grazia, giustizia e culto, non a quello dell' istruzione. CHIESA S. MARTINO di Piove di Sacco. 11 parroco chiese, è vero, il permesso di demolire la chiesa di S. Martino di Piove di Sacco, ma quando era già demolita. E pur vero che la chiesa non aveva importanza architettonica, ma non fu interrogato chi doveva decidere se ne aveva o no. La Commissione provinciale si rassegnò al fatto compiuto, ponendo però le condizioni della presentazione del progetto della nuova chiesa, della ricostituzione dell’ altare barocco com’ esisteva nella vecchia chiesa, dello stacco e trasporto su tela dell’ affresco giottesco, della ricollocazione nella nuova chiesa della statua in terra cotta raffigurante S. Sebastiano, come pure della ricollocazione nella nuova chiesa della pila dell’acqua santa del 1570 e della conservazione dell’organo del Sottocoro in sagrestia. Con queste condizioni 1’ Ufficio chiese ed ottenne l’approvazione del voto della Commissione da parte del Ministero. 11 parroco presentò all' Ufficio il progetto della chiesa nuova, che fu rimandato alla Commissione ed infine approvato, ed eseguito accettando la fabbriceria le condizioni approvate dal Ministero. - 175 -