Spine contabili. — Poiché le perizie dell’ Ufficio devono prima ottenere 1’ approvazione dell’ Ufficio tecnico municipale, quando si tratta di ristaun da fare sul fondo comune, poi del Ministero dei lavori pubblici, indi di quello dell’istruzione, e quando i lavori sono in corso non si possono ad ogni momento sospendere, avviene che si abbiano settimanali di lavori eseguiti entro un esercizio finanziario, mentre l’anticipazione relativa arriva nell’esercizio susseguente. Allora per la legge della divisione degli esercizi, il cui significato e l’utilità sfuggono facilmente ai profani, può avvenire che la Corte dei Conti risponda a lavoro fatto, che non si può pagare perchè il debito era stato fatto nell’ esercizio precedente. Per la lunga procedura subita, avvenne infatti che un rintegro di L. 2216,04 sulla perizia completiva dei Frari giunse dopo la mistica notte dal 30 giugno al I luglio, che divide un esercizio dall’ altro, e se non annulla il debito lo sospende indefinitamente, e si ebbe il timore di non poter adoperare il rintegro pur tanto sospirato ; ma il Ministero rispose che, essendo la somma prelevata dal fondo straordinario da esaurirsi in più esercizi, non in un esercizio determinato, non v’ era questo pericolo. Allora si è un poco respirato, per quanto i ragionieri lascino respirare. Di fatti poco dopo un rintegro pei ristauri della chiesa di S. Nicolò dei Mendicoli fu respinto dalla Corte dei Conti per la legge della divisione degli esercizi, che tiene in ansia perpetua gli economi dei vari Istituti, che Dio salvi dal mal di cuore. Casetta attigua alla Sagrestia. - La casetta attigua alla Sagrestia originariamente comunicante con essa, fu per necessità del ristauro demolita, coll’ intenzione però di ricostruirla tale quale. Ciò non impedì le proteste del Demanio, il quale poi si è acquetato, non senza però chiedere il parere dell’avvocatura erariale, nel timore che per le nuove destinazioni dei locali, essendo interrotta la servitù di passaggio attraverso l’Archivio di Stato e la servitù conseguente di attingere acqua, il Demanio possa essere oggetto di liti. Servitù di passaggio. - Fu chiesto pure come era andato a finire la servitù di passaggio e di attingere acqua ai pozzi nel Palazzo ducale e fu risposto che la servitù di passaggio, sempre limitata al giorno, fu limitata poi nelle ore di visita del Palazzo e che la servitù di passaggio cadde da sè coll’introduzione dell’acquedotto e delle fontanelle sparse per la città alla portata di tutti. Chi vorrà infatti fare un lungo giro, oltrepassando le fontanelle che offrono l’acqua pura del-l’acquedotto, per andar ad attingere acqua nei pozzi sempre sospetti d’infezione ? La giusta preoccupazione di mantenere i pozzi per l’eventualità d’ un assedio, non può impedire che gli uomini tendano irresistibilmente a fare minor fatica possibile. Scambio di locali. — La deplorata mancanza di locali della Fabbriceria, aveva imposto la necessità di chiederne all’ Archivio di Stato compatibilmente colla sicurezza di quest’ultimo, e finalmente col verbale 9 marzo 1911, cui intervennero un delegato del Ministero dell’ interno, i rappresentanti dell’ Archivio, del Demanio, dell’ Ufficio dei monumenti, della Fabbriceria, quest’ ultima in cambio della rinuncia al diritto di passaggio pel cortile e chiostro della Trinità, che resta al-1’ Archivio, riceve in compenso la stanza confinante colla Sagrestia, il sottopassaggio tra il chiostro della Trinità e la Calle del Cristo, nonché la Sala del Capitolo prospiciente il chiostro della Trinità, la parte della Calle del Cristo, che rimane scoperta, il cortile che si ricaverà dalla demolizione di parte dell’ attuale magazzino della Scuola di S. Rocco ; più la parte che rimarrà scoperta del cortile della Madonetta e l’area del Cortile stesso, sul quale si fabbricherà un magazzino da cederle parimenti in uso, infine la casetta demaniale prospiciente la calle del Cristo, e il locale susseguente. Pei locali costituenti l’antico Capitolo, ove dovrà essere ricomposto il monumento a Francesco Dandolo, deve essere presentato il progetto, il quale dovrà essere eseguito a spese del Ministero e del Municipio sul fondo comune pei monumenti veneziani. - 94 -