Commissione e contro i suggerimenti dell’Ufficio, domanda un sussidio di L. 100 per raccogliere i fusti di colonne, le basi e i capitelli che facevano parte della cripta, e eh’è quanto rimane apprezzabile della sua rovina ! Abside, campanile e lavori di sterro. - Facendosi nella primavera del 1907 lavori per ampliare la stazione di Vicenza, si scavò un’area adiacente al campanile ed all’abside. Venne allora in luce una necropoli cristiana dei primi secoli ove frammista a tombe ad embrici si rinvennero arche romane in pietra incassate nell’argilla ed usate per inumazione. Il materiale archeologico venne portato al Museo. L’Ufficio impressionato dalla profondità dello scavo che si andava facendo incaricò l’ispettore Saccardo di sorvegliarlo perchè non si avvicinassero troppo al campanile ed abside. Fatti assaggi per riconoscere la profondità delle fondazioni della Torre dopo autorizzazione del Ministero emerse la necessità di non scavare per una certa area all’ ingiro. 11 16 novembre 1907 il R. Prefetto comunica che la ditta Leoni, che eseguisce gli scavi, ha mosso causa al Governo, per l’ordinanza che limita la zona di rispetto del terreno adiacente al campanile e all’abside della chiesa, e chiede il parere della Commissione centrale, la quale fu dell’avviso di dare incarico all’Ufficio di studiare il progetto dei lavori necessari ad allontanare i pericoli che possono venire dagli scavi. Perizia per un muro di sostegno. L’ Ufficio incaricò l’ingegnere Da Lisca di Verona, il quale presentò un progetto di L. 2350 per la costruzione d’ un muro di sostegno del terrapieno intorno alla chiesa. Non credendo poi giusto che il Ministero paghi il fio del male eventualmente causato da altri, vi fu un convegno, del quale si eresse appunto verbale, nel quale si prega il R. Prefetto di diffidare la ditta Leoni ad eseguire entro un mese la necessaria sottomurazione, con riserva della via giudiziaria in caso d’inadempimento. Non è però chiaro il verbale sulla responsabilità specifica della ditta Leoni. Il 12 marzo 1910 l’ispettore Saccardo comunica una lettera del parroco, che gli scavi continuano. Intanto Vicenza venne staccata dalla Soprintendenza di Venezia. CHIESA S. ROCCO. Dipinto del Buonconsiglio. Avendo il Sindaco richiamato nuovamente l’attenzione del-l’Ufficio sulle condizioni deplorevoli del dipinto, il Ministero, su proposta dell’Ufficio, approva che sia consultato il cav. Cantalamessa allora (febbraio 1903) direttore delle RR. Gallerie. Campanile. - Il 19 agosto 1902 il R. Prefetto comunica che la parte superiore del campanile di S. Rocco trovasi in pessime condizioni statiche, e che l’ingegnere dell’ Istituto Esposti, proprietario della chiesa, sta compilando il progetto di ristauro. Questo progetto di ristauro di L. 3500, fu sottoposto al giudizio della Commissione, che lo approvò, purché fosse conservata la porta antica, si adoperassero materiali eguali, e si facesse una fotografia prima dei lavori di ristauro, per poterli controllare. L’ Ufficio approvò in massima e sorvegliò i lavori. CHIESA S. CORONA. balaustrata. - Fu concesso dal Ministero, su proposta dell’ Ufficio, il permesso di sostituire una balaustrata di marmo ad una di pietra tenera, a spese d’un privato, che si obbliga a riprodurre esattamente l’antica, d’ altronde senza valore artistico, per aver così una balaustrata più solida e che più facilmente si tien pulita. - 312 -