CHIESA DI S. MARIA DI NAZARETH VULGO SCALZI. Anche le diffide per gli intonaci! — La Fabbriceria perchè la chiesa è monumentale, e solo per questo, vuole che il Ministero sia condannato a pagar tutto, e reclama l’esecuzione di un antico progetto di L. 6950, in cui la Fabbriceria s’era impegnata con L. 1 50 e il Ministero di Grazia e Giustizia con L. 500, sicché resterebbero da pagare al Ministero dell’ Istruzione L. 6300, cioè quasi tutto. Il Municipio vuole che spetti all’ Ufficio anche rifare 1’ intonaco della facciata laterale, e riparare le statue sulla facciata principale. L’ Ufficio sa che ci sono malanni, a cominciare dal soffitto ove 1’ affresco del Tiepolo presenta una fenditura non ritenuta tuttavia pericolosa, ma vuole che quando non vi sia urgenza, sieno compiuti prima i colossali ristauri intrapresi per pensare dopo ai minori. Anche all’intendenza di Finanza sta a cuore il rintonaco della facciata laterale ordinato dal Municipio, e domanda ch’esso sia compreso nel ristauro generale, da farsi col fondo comune di un milione, ed anche all’ Intendenza di Finanza, 1’ Ufficio rispose che del ristauro, non dell’ intonaco, se ne occuperà a tempo e luogo, tenendo sempre conto della necessità di provvedere prima ai monumenti più importanti, e tra questi a quelli che presentano più urgenti pericoli ; che non essendo la chiesa degli Scalzi sostanzialmente in questo caso, i proprietari — cioè il Demanio — e gli utenti - cioè la Fabbriceria e i Frati Carmelitani Scalzi - devono provvedere pel codice civile, alle spese di manutenzione, e tra queste a quelle derivanti dai regolamenti municipali, ricordando sempre che la dichiarazione di monumentalità di un edificio non esonera proprietari ed utenti dai loro Fig. 54 - Campanile S. Giobbe. obblighi, anzi li rende più gravi. CHIESA S. GIOBBE. Vetrate. — Pei lavori alle vetrate furono pagate sulla prima perizia di L. 785.28, dal Ministero L. 235.28, dalla Fabbriceria L. 50, dall’Economato L. 500; e sulla seconda perizia di L. 1849.81 dal Ministero L. 1349.81, dall’Economato L. 200, dalla Fabbriceria L. 300. Sagrestia. — I Padri Canossiani proprietari dell’ antico chiostro com’ è detto più sopra, e dell edificio contiguo, hanno fatto eseguire, nel locale sovrapposto alla Sagrestia monumentale, lavori che tornarono a vantaggio di quest’ultime. L’ Ufficio, pur disposto a chiedere un sussidio al Ministero, volle conoscere prima i concorsi degli altri interessati, cioè Fabbriceria e Comune, avendo 1’ Economato già promesso il suo concorso senza averlo ancora determinato. Furono spese L. 746.10, aumentate a L. 2189.03 pel ristauro del pavimento che si era dovuto prima disfare per eseguire i lavori. - 74 -