PROVINCIA DI VERONA. In Città. Soprintendenza Verona, Vicenza, Mantova. - La Soprintendenza monumenti di Verona, staccata da quelle di Venezia e di Milano, per effetto della legge 27 giugno 1907, n. 386, comprende le provincie di Verona, Vicenza e Mantova. Però le provincie di Verona e Vicenza restarono provvisoriamente unite a Venezia, perchè 1’ architetto Ongaro continuò, per ordine del Ministero, a soprintendere anche ai monumenti di queste due provincie, mentre la provincia di Mantova restò unita alla Soprintendenza di Milano. Era incaricato dei monumenti delle tre provincie di Verona, Vicenza, Mantova, l’architetto ing. da Lisca, sotto la direzione dell’architetto Ongaro per Verona e Vicenza, dell’ architetto Brusconi per Mantova. Una istitituzione provvisoria quanto complicata, che cessò il 10 luglio 1910, col decreto ministeriale che chiamò 1 architetto de Lisca a reggere interinalmente le tre provincie. La nuova Soprintendenza esigeva una sede e una dotazione. Per la prima era stata proposto lo Stai delle Arche (v. più oltre), e la seconda era fissata in L. 30000, e cioè: L. 15000 per Verona, L. 7000 per Vicenza, L. 8000 per Mantova. Ristauri Oggetti d arte. Nè tutti questi denari vanno spesi nei ristaun di edificn monumentali, ma una parte va spesa anche nei ristauri di dipinti. — L. 1800 furono detratte per questo titolo nell esercizio 1909-10. E come si vede più avanti (v. Distretto di Legnago) le L. 1800 per ristauro dipinti non bastarono. Altrettanto avvenne per la Soprintendenza di Venezia. ¿Monumenti veronesi - Fondo comune Ministero e Municipio. - Colla creazione della nuova Soprintendenza spariva dal bilancio dello Stato il fondo speciale di L. 1 5000, che in unione ad eguale somma del Municipio di Verona era destinata al ristauro dei monumenti di questa città, ad imitazione dei due fondi comuni, ben più considerevoli, costituiti pei, ristauri dei monumenti veneziani. Sin dal 2 novembre 1902, l’Ufficio domandava il concorso del Comune, della Provincia, e dell’ Economato dei beneficii vacanti, al ristauro dei monumenti veronesi, deplorando la tendenza a ripristinarli, e quindi a falsificarli, anziché a puramente conservarli, tentando di arrestare l’opera dissolvitrice del tempo ; e nello stesso tempo proponeva al Ministero d’incaricare l’architetto da Lisca della sorveglianza dei ristauri (primo accenno alla più tardi costituita Soprintendenza di Verona), e di nominare un secondo vice-ispettore onorario agli scavi e monumenti di Verona, per l’importanza monumentale di quella città. Vi era anche prima un ispettore e un vice-ispettore. Dopo qualche difficoltà sollevata dalla legge di contabilità, 1’ ing. da Lisca fu incaricato della sorveglianza dei ristauri delle chiese di S. Fermo in Verona, e di S. Maria della Stra di Belfiore. Più tardi egli fu incaricato della sorveglianza dei ristauri del castello di Mantova, cominciando sin d’allora a dipendere dall’Ufficio regionale di Lombardia, come da quello di Venezia. Quanto alla domanda di concorso, se fu infruttuosa per la Provincia e per 1’ Economato, non lo fu pel Comune. Nel maggio 1903 il viceispettore Sgulmero, ora defunto, scriveva che il Municipio era disposto a dare da 20 a 25 mila lire, purché il Ministero desse altrettanto, e due anni dopo, in seguito ad un intervista tra 1’ architetto Ongaro allora ff. di direttore dell’ Ufficio regionale, un incaricato del Municipio, l’ispettore onorario di Verona prof. Cipolla e S. E. il sottosegretario di Stato del-l’istruzione pubblica Luigi Rossi, si ponevano le basi della costituzione del fondo comune di - 245 -