3o i una bella imitazione dello stile dell’ Impresario delle Smirne e della celebre canzone: Mi stara turca Mercanta ricca e com’in quella ed in quello v’è un gran orrore se non del vuoto, certo degli articoli, e Arnoldo dice a tal luogo (pag. 28): Sentia batter mio cor. Ed Estella altrove (pag. 12): Suoi fasti, suo valor Il trovator cantò. E Leonora che attende altrove (pag. 17), lo sposo, esce in questa chiara espressione: E nè ancor! che mai 1’ arresta? Il coro prima le aveva cantalo questi bei versi T’ onora già, t’ adora bell’ astro ogni cor . . . Bell’ astro di Leonora T’adora ogni cor, Bell’ astro d’ amor die certo son frasi, grammatica ed armonia tartara e turca, più che italiana, e con cui è pure scritto tutto il rimanente del libro. Nè le singolarità si ristringono solo allo stile. Qui ha persone ohe se non sono sepolte, hanno almeno un mausoleo, le quali camminano; donzelle vive,