potuta presentare, e intanto gli affreschi già bisognosi di ristauro sei anni fa non ci hanno certo guadagnato. EX CHIOSTRO S. GIUSTINA, ORA CASERMA. In seguito agli assaggi fatti, vennero in luce sulle pareti dell'ex chiostro di S. Giustina gli affreschi di Girolamo del Santo, che dipinse in quel chiostro insieme col Parentino. L’Ufficio incaricò il pittore Betto di compilare un preventivo, che porterebbe una spesa non indifferente, cioè L. 300 per arcata. Il Ministero volle che fossero ringraziati in questa occasione il colonnello e il maggiore, i quali coi soldati procedettero con ogni cura agli assaggi e allo scoprimento. Gli affreschi dovevano essere visitati dai sigg. d’Andrade e Cavenaghi, ma la visita non potè essere fatta ; il pittore Betto aveva proposto di provvedere al consolidamento degli affreschi nelle parti più minacciate, addestrando nell’opera delicata dello scoprimento i soldati, purché sotto la vigilanza di persona competente. Fatto sta che tutto quello che si è fatto finora è stato fatto bene e lo si deve ai soldati e ai loro superiori, ed è una funzione non contemplata in alcun trattato militare. EX CONVENTO DI S. GIOVANNI DA VERDARA. Porta del ‘Tlinascimento. — La sola cosa che rimaneva al suo posto originario, dei tesori di questo convento, in parte raccolti nel chiostro del Santo e nel Museo di Padova, in parte nel Museo archeologico del Palazzo Ducale di Venezia, era una porta del Rinascimento, che, col consenso dei Ministeri della guerra e dell’istruzione, fu data in deposito al Museo civico di Padova. CHIESA DEL SANTO. Rimozione dell organo. La questione dell’organo sollevata dal testamento dell’on. Breda, che ha lasciato un grosso legato alla chiesa, colla condizione che l’organo sia trasportato sopra la porta maggiore, altrimenti il grosso legato decade, diventava una questione grossa per quest’ultima ragione finanziaria. Una commissione nominata dal Ministero, della quale facevano parte i sigg. Basile architetto, Faldi pittore, d’Andrade direttore dell’ Ufficio regionale del Piemonte e Liguria, Vicentini prof, di fisica sperimentale, Pollini direttore del Liceo musicale di Padova, votò a unanimità contro la collocazione dell’organo sopra la porta maggiore ; e a maggioranza contro la collocazione dell’organo nel Coro ; in sostanza votò perchè resti dov’è. Vi fu un altra Commissione che, preoccupandosi della clausola testamentaria, votò per la col-locazione sopra la porta maggiore. Vi furono discussioni interminabili estetico-musicali. Vi fu persino un referendum fra i diversi ordini di cittadini. Furono invitati da ultimo a pronunciarsi anche l’architetto Gaetano Moretti e il pittore Po-gliaghi, e anch’essi opinarono contro la collocazione sopra la porta maggiore. Questo accordo dei più competenti prova che le ragioni estetiche stanno assolutamente contro le ragioni testamentarie. Cappella del Crocifisso. - Si è domandata prima la demolizione di questa Cappella tardivamente interposta tra la Cappella del Sacramento e quella di S. Felice, e pareva che la demolizione fosse già decisa, pel voto dell’Ufficio regionale d’allora, della Commissione provinciale, e della - 158 -