di provvedere immediatamente e d’urgenza ad un parziale ristauro delle mura, limitatamente ai danni più gravi, con pericolo dell’ incolumità pubblica. La spesa è a carico del Demanio. Apertura di porta nelle mura. - Nel marzo 1903 il Municipio domandò il permesso di aprire una nuova porta nelle storiche mura, per dare accesso alla stazione tramviaria. L’ Ufficio si è opposto al progetto, dopo aver verificato sul posto che l’apertura non era necessaria per 1’ accesso alla stazione tramviaria, potendo benissimo servire allo scopo la vecchia Porta vicentina, coll’ausilio della porta vicinissima pei pedoni, evitando cosi anche il maggiore dei danni, che deriverebbe dal progetto della nuova stazione ferroviaria a ridosso delle mura, la quale sarebbe una vera profanazione per l’arte e per la storia. Chi rompe non paga. - L' Ufficio mandò il rapporto al Ministero e nello stesso tempo scrisse al Prefetto perchè impedisca che si cominciassero i lavori prima di ricevere la risposta dal Ministero. Pare che 1’ Ufficio se 1’ aspettasse, perchè il Prefetto rispose che il progetto respinto si poteva dire attuato, essendo stato già aperta una larga breccia nel tratto di mura prossima all’ erigenda stazione tramviaria. Il Ministero crede che si debba accettare il fatto compiuto, e si limita a chiedere che il nuovo passaggio attraverso le mura sia fatto in modo da non costituire un’offesa alla costruzione scaligera. L’Ufficio osserva malinconicamente che pur troppo, in questa come in tante altre occasioni, chi rompe non paga. Fabbrica di cappelli di paglia. Anche la domanda d’ una fabbrica di cappelli di paglia fu fatta alla Commissione provinciale, perchè pare che le mura della città e dei castelli sieno beni vacanti sui quali tutti possono stabilirsi, secondo i loro particolari interessi. La Commissione aveva chiesto dilucidazioni, che non consta a questo Ufficio, se e come furono date, pel distacco avvenuto della provincia di Vicenza colla creazione della Soprintendenza di Verona, Vicenza e Mantova. Smaltitoio. L’ Ufficio tecnico di finanza e l’ispettore locale protestarono contro la chiusura d’ una piccola porta, per costruire unu smaltitoio. L’ Ufficio si unì naturalmente alla protesta. VERA DA POZZO IN PIAZZA DI MAROSTICA. Fu demolita, senza autorizzazione, col pretesto dell’ urgenza, come se non vi fossero telegrafi con e senza fili, da avere il tempo sempre di fare una domanda e ricevere una risposta. CHIESA DELL’OSPEDALE DI MAROSTICA. Sulla domanda della Congregazione di carità di Marostica, di vendere scanni artistici del secolo XV e XVI, la Direzione delle RR. Gallerie, che intervenne trattandosi d’oggetti di sua competenza, rispose negativamente, mentre la Commissione provinciale nominò una sottocommissione che fu di opposto parere. Non consta all’ Ufficio qual decisione sia stata presa. CAMPANILE DELL’EX CONVENTO DI S. SEBASTIANO A MAROSTICA. Nel settembre 1907, il R. Prefetto comunica al Ministero che certo sig. Duilio Farina, si è presentato al Municipio di Marostica, dichiarandosi proprietario del campanile, aggiungendo che, se entro il mese il Comune non ne delibera 1’ acquisto, egli lo demolirà per ritirarne i materiali. A questa diffida, il R. Prefetto ha risposto con un’ altra, che cioè non demolisca il campanile se prima non ha ricevuto 1’ autorizzazione del Ministero. - 324 -