344 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo III. scrittore. La sua opera principale, compiuta nel 1613 è la « Gui»Inaila Verità divina d,1 un vero arsenale d’armi spirituali in dii» sa della religione, opera che per la sua chiarezza divenne un libro di istruzione per il popolo e nello stesso tempo una lettura religiosa per le persone colte. In quest’opera come in altre, il Pàzmàny si dimostrò grande stilista, cosicché viene considerato a ragione come un classico della prosa magiara.2 La nomina di Pàzmàny ad arcivescovo di Gran e primate d’Ungheria, avvenuta nell’autunuo del 1616, significa la svolta decisiva per i progressi religiosi della Chiesa in questa travagliata nazione. Convinto che la fede poi va risorgere solo se la nazione venisse ricondotta al cattolicismo, Pàzmàny si consacrò con grande ardore alla lotta contro il protestantesimo. Se in essa parve talvolta duro e perfino implacabile, ciò dipese per una parte dalla sua profonda fede nella Chiesa, al di fuori della quale non c’è salute, e d’altro canto nello spirito di quel tempo, pieno di lotte, e che per l’avversario non conosceva perdono. Ciò nondimeno non ricorse mai a misure violente, poiché le considerava poco durevoli, e applicò invece mezzi morali. La lotta contro gli avversari non era però che un lato della sua azione restauratrice; l’altro, a suo avviso più importante, era l’elevazione spirituale e morale del clero, la cui decadenza aveva causato in gran parte e favorita l’origine e la rapida diffusione delle innovazioni religiose. Egli fu perciò instancabile nella fondazione di istituti educativi, convitti, seminari,4 nel radunare sinodi e nel vigilare per una rigida disciplina del clero. Incondizionatamente devoto al suo sovrano, Pàzmàny vede \ a nella casa d’Absburgo l’invincibile baluardo terreno della fede cattolica e la speranza del suo ristabilimento nella sua cara patria.. Vero ungherese dal sangue caldo, si lasciava talvolta trasporti re ad offese e mancanze di riguardo, ma combatteva sempre a visiera aperta. Coraggiosamente egli si pose contro alle tendenze assoluti e e centraliste dei politici viennesi. Cattolico zelantissimo, non si astenne tuttavia dal propugnare l’ulteriore esistenza del principato protestante della Transilvania, onde salvaguardare la liberi a e le caratteristiche della sua stirpe.5 Nei suoi sforzi per la restaurazione cattolica in Ungheria, Pàzmàny trovò i suoi migliori collaboratori nei membri della Compagnia di Gesù, i quali, benché risiedessero in Ungheria li'1 1 Hodf.gtjs, Igazsàgra vezérlò Ilalauz (ed. I. Kiss), 2 voli. Budap»"'* 1897-1898. 2 Vedi J. H. Schwickeb, Gesch. der ungarischen Literatur, Lipsia, 188!'- 3 Vedi Schwicker, Pàzmàny 53, 93. 1 Uno di questi istituti è il celebre Pazmaneum in Vienna; cfi. C. Kime'-H istoria Collegi Pazmanei Viennae ; Fraknói, A bécsi Pàzmdny-intezet nieg« 11 pitàsa (La fondazione dell’istituto Pàzmàny in Vienna) Budapest 1923. 5 Vedi Schwicker, Pàzmàny 94 s.