I cappuccini francesi missionari nel Levante. 763 successi notevoli: nel 1634 esistevano missioni di Cappuccini a Costantinopoli, Smirne, Chio, Naxos, Beirut, Aleppo, Cairo, Bagdad e Tripoli eli Siria.1 Il véscovo di Santorino, Pietro De Marchis, domenicano, nominato già da Gregorio XY visitatore di Pera e Costantinopoli, continuò la sua attività riformatrice anche sotto Urbano Vili.2 Xel 1627 egli potè dar buone notizie di Sira (Syros), la quale era totalmente cattolica.3 A Naxos vivevano ancora 400 Latini, che possedevano due chiese nella città, due nel sobborgo e sei nei dintorni. L’arcivescovo Sebastiano Quirini, veneziano, non era padrone della lingua greca, il che tuttavia, rileva il De Marchis, colà era necessario.4 In Andro, invece, si contavano ancora soltanto sessanta persone di rito romano,5 in Paro vivevano ancora due famiglie nobili di questo rito, perchè per mancanza di preti latini la popolazione era passata al rito bizantino.8 In Santorino, ove erano 700 Latini con cinque chiese,7 le condizioni più tardi peggiorarono talmente, che Pietro De Marchis, il quale nel 1625 aveva affidato a Smirne la cura spirituale dei Latini ad un Gesuita,8 dovette lasciar l’isola perchè la sua vita correva pericolo. Egli fu nominato nel 1640 vescovo di Smirne. In una relazione particolareggiata a Propaganda egli propone le seguenti riforme: per Smirne nomina di un vicario apostolico; per Chio, dove il vescovo aveva ottanta anni, nomina di un coadiutore; per Milo un vescovo o vicario; per Andro appoggio alla missione gesuitica, per Costantinopoli nomina di un suffraganeo ed erezione di un collegio, eli’interesse di tutte le isole egli dichiara necessario che le galere cristiane tornino ad apparire colà ogni anno, perchè altrimenti i cristiani sarebbero stati troppo oppressi dai Turchi.9 1 Vedi Fagniez I 357. J \ edi «Decreti et ordini di Msgr. Pietro de Marchis, vesc. di Santorino, "sit. apost. nelle parti d’Oriente per le chiese di Pera e di Costantinopoli, emendati d’ordine della s. congregazione de prop. fide nell’anno primo di l rbano Vili », Visite I, Archivio di Propaganda in Roma. * Relazione, in data, Sira 1624 luglio 12: «L’isola di Sira sola in Levante utta del nostro rito latino et per la riverenza che hanno alla chiesa Romana al s. pontefice vien detta l’isola del Papa ». Vi son colà soltanto 70 scismatici greci; 107 chiese; 2 preti cattivi, che devono essere allontanati. Visite I. ' Vedi la * Relazione da Nasso del 29 marzo 1624, ivi. * Relazione del 12 giugno 1624, ivi. Vedi la * Relazione da Paro dell’8 aprile 1624 (« qui è quasi estinto il "ostro rito »). Visite I, Archivio di Propaganda in Roma. “ * Relatione dello stato della chiesa di Santorino », ivi. Vedi Fouqueray IV 343. Sulle difficoltà che sorsero per i Gesuiti 1 d o stabilirsi dei Cappuccini a Smirne, vedi ivi V 360 s. ( V edi « * Compendio dello stato dell’isole dell’Arcipelago e de’ remedii tarsi per bene di quelle chiese» (Visite I). Un legato del generoso cardinale i|Mmiani rese possibile, che nelle isole greche venissero compiute regolarmente lMte- ^el 1635 e 1636 ciò avvenne coll’aiuto dei Gesuiti, nel 1638 vi parteci-