Contelori e G. B. Confalonieri ; l’archivio Urbano. 933 di ciò, egli rivolse la sua attenzione anche ad un’altra importante categoria di fonti. Le corrispondenze con i nunzi, con i cardinali legati, con le corti straniere erano finite sino adesso negli archivi delle famiglie romane. Per rimediare a questa lacuna, nel 1628 si fece richiesta ai nunzi d’inviare a Roma copia degli atti di questo genere esistenti nei loro archivi. Nel 1635 venne portato nell’Ar-chivio dalla « Guardarobba » anche un numero considerevole di volumi delle relazioni di nunziatura.1 Contemporaneamente al Contelori un altro storico, Giovali Battista Confalonieri, fu nominato direttore dell’archivio di Castel S. Angelo, di cui fece un indice preciso.2 Inoltre il pontefice eresse nel 1625 ancora un terzo archivio, quello del Sacro Collegio, più conosciuto sotto il nome di Archivio Concistoriale, in cui dovevano esser deposti gli atti concistoriali ed i processi concernenti le nomine di vescovi.3 Così venne creato un luogo sicuro di custodia per atti che avevano un gran valore pratico e costituiscono una fonte storica inapprezzabile.4 Ne fu direttore Giovan Battista Lauro, che grazie alle sue poesie era entrato in relazioni particolari col papa, già prima della elezione di lui.5 Ancora un quarto archivio deve la sua fondazione ad Urbano Vili: 1’« Archivio Urbano », in cui dovevano esser deposti gli atti di notariato finora dispersi presso i notai. Ciò fu un gran beneficio per i Romani, giacché lo sparpagliamento precedente 1 Cfr. Marini 37. 2 Vedi Beltrani, loc. cit. 191; Palmieri nello Spicil. I 171. Il Confalonieri morì il 29 ottobre 1648; vedi A. Mercati, Sussidi per la consultai, d. Arch. Vatic. I, Roma 1926, 221. a Cfr. Bull. XIII 402 8. e la presente Opera I 731 ss. (dove, invece di Arch. Bora. I 189 si deve leggere: II 189). Un prospetto assai utile del contenuto dell’Archivio concistoriale, trasportato recentemente nell’A r c h i v i o segreto pontificio, dette A. Mercati in Sussidi I 203 s. 4 * « Fu questa erettione stimata di molta prudenza, imperciocché per il passato le sopradette scritture così importanti conservavansi in un officio venale di notaro con poca sicurezza e minor decoro. Vedonsi per memoria scolpite in un marmo queste parole: URBANO 8° PONTIFICI MAXIMO QUOD ARCIIIVIUM SACRI COLLEGII CAMERARIUS EIUSDEM INTERREGNI TEMPORE IN VATICANO DESTINAVERIT PONTIFEX APERUERIT S. R. ECCae CARD IN ALES GRATI ANIMI MONUMENTUM POSUERE 1625. IO. BAPTISTA LAURUS PERUSINUS PROTH. APCUS SACR. COLL. SECRETARIUS ». Nicoletti, VII, p. 1628, Biblioteca Vaticana. 5 Cfr. il carteggio del Lauro in I. B. Laurus, Centuria selecta, Romae 1630.