Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo IV. In Moravia, in Slesia e nella Lusazia superiore e inferiore, secondo Lamorinaini, la situazione era press’a poco uguale, colla differenza che in Moravia e in Slesia il ceto clericale godeva il dovuto rispetto e i prelati avevano seggio e voto alla Dieta. In Moravia la Compagnia di Gesù possedeva un ginnasio a Olmtitz e uno a Brunii. In Slesia e nella Lusazia le scuole erano dappertutto eretiche, fatta eccezione di Neisse. Per ciò che riguarda lo stato di cose civili, continua la relazione Larmormaini, si noti che a Praga ci sono stampatori di tutte le sette e stampano libri come vogliono. Anche dall’estero introducono libri d’ogni specie. Inoltre i figli dei grandi e di tutti gli altri studiano anche fuori del paese in università luterane e calvinista, come aggrada al loro signore o a loro stessi. Si aggiunga che la maggior parte degli impiegati, dal più alto rango fino al più basso, sono eretici e detengono la maggioranza perfino nel consiglio che deve decidere sulle assegnazioni delle prebende e di quanto è rimasto dei beni ecclesiastici. Lo stesso si può dire di quasi tutti gli avvocati. Guaio assai grave per la Boemia è anche che i figliuoli degli iuferiori non possono dedicarsi agli studi senza il consenso del signore feudale, e nemmeno entrare in un ordine o nello stato ecclesiastico. Quasi altrettanto deplorevole è un altro malanno: appena essi sono un poco formati, appena iniziatigli studi, che ne vengono subito distolti dal loro signore per servirgli da amministratori, da scrivani, cancellieri e simili. Perciò avviene di raro che l’uno o l’altro anche di quelli che sono sottomessi ad un feudale cattolico diventino capaci di assumere uffici governativi di una certa importanza, e rarissimo è il caso che taluno continui gli studi fino a prendere la laurea. Perciò si trovano così pochi cattolici nei tribunali. In molte città della Boemia gli artigiani si sono messi d’accordo per escludere-dalla loro unione professionale gli artigiani cattolici. In altre i cattolici sono esclusi dal diritto di cittadinanza oppure dall’assunzione nel consiglio. Per lo più gli orfani e i loro tutori e prossimi consanguinei sono eretici che vegliano affinchè i loro pupilli non abbian" occasione di accettare la religione cattolica; essi provvedono al contrario per farli allevare nell’odio contro tutto ciò che è cattolico. Lamormaini spera che a tali tristi condizioni ponga rimedio l’imperatore, il quale ha consultato in argomento i Signori cattolici della Boemia. Costoro gli hanno proposto come mezzi principali la chiusura delle scuole eretiche, surrogandole colle cattoliche, e la fondazione di due diocesi, dotandole coi beni confiscati. L’imperatore dovrebbe inoltre restituire allo stato ecclesiastico la sua dignità ed immunità, emettere fuori di vigore le leggi che limi*