La persecuzione dei cattolici in Irlauda; l’insurrezione irlandese ( 1641). 851 restituzione delle loro terre.1 Del resto le uccisioni furono cominciate da Scozzesi protestanti, che nell’isola di Magee fecero macello di 500 cattolici.2 Dopoché il parlamento inglese l’8 dicembre 1641 ebbe ricusata qualsiasi tolleranza della religione cattolica in Irlanda, i Lord-Giudici di colà dettero alle loro truppe il comando di annientare con ogni mezzo gl’insorti, e il comando fu eseguito senza compassione, senza riguardo ad età o sesso, sui colpevoli come sugli innocenti. Erano rimasti, scrive un decano protestante, solo i cani che si nutrivano di carne umana. Il fatto, che agl’irlandesi mancavano le armi, fu per i Lord-Giudici un motivo di più per procedere coll’estremo del rigore.3 I principii, da cui ci si lasciaron guidare sono svelati da un parere posteriore dei Lord-Giudici superiori, nella maniera più scandalosa.4 Gl’Irlandesi, vi si dice, finora erano troppi perchè le leggi si potessero applicare; il loro numero pertanto avrebbe dovuto esser diminuito col ferro e con la fame. Nonostante i crudeli procedimenti degl’inglesi, quasi tutta l’isola cadde nelle mani degl’ insorti, e dopoché essi si furono impadroniti delle piazze marittime e si furono uniti loro ricchi mercanti, dalla parte degl’irlandesi scomparve la mancanza di polvere e di piombo, facendosi invece d’ora in poi assai sensibile per gl’inglesi. Il vantaggio nella lotta era adesso naturalmente per gl’insorti.5 Anche adesso, per verità, non si può parlare affatto di un piano di guerra e di un procedimento ordinato da nessuna delle due parti; non si ode parlare che di scaramuccie, assedi e scorrerie, per annientare le greggi, la ricchezza principale del paese.6 La crudeltà nei metodi di guerra continua: «dove «na truppa inglese poteva arrivare, la sua traccia è segnata dal fuoco e dalla forca ».7 Tratti di umanità appaiono solo dal lato degli Irlandesi. « Ogni volta che, nell’estate del 1642, le truppe irlandesi furono condotte da ufficiali di rango e di prestigio, esse si distinsero per umanità in mezzo a circostanze, che eccitavano non poco 1 Lingard X 45 ss. Sul numero delle vittime, vedi ivi 401-407; Beixes-‘ffini II 377 ss.; Gaedinek X 64 ss. Sul punto, che (in un’adunanza a Mulli-farvan) non fu stabilito preventivamente un massacro di tutti gli « eretici », vedi Sist.-polit. Blätter C. (1887) 122. Il Bonn (loc. cit. II 23) menziona un Breve del 25 maggio 1643, che impartisce l’assoluzione per lo sterminio dei Protestanti. Nelle * Epist. XIX-XXI (Archivio segreto pontificio) non è registrato un Breve di questo genere. 2 Bellesheim II 378. 3 Ivi 384. . * In data 18 marzo 1643, presso Gakdiner, Oivil war I 143 s. « Cynism » pudica il Gardiner del parere (ivi), «has seldom gone further than thè cool ••'iticipation of slaughter which followed ». 5 Ivi 133. 6 Ivi 131. ? Ivi.