L’ampliamento di Roma. imi il Tevere. Ma anche nei Campo Marzio il numero delle abitazioni era cresciuto; il Corso non era più adesso occupato da case solo fino all’Arco di Portogallo, presso via Frattina, ma al di là fino a Piazza del Popolo; così pure la contrada del Corso fino a Porta Pinciana ed a Piazza delle Terme. Per i Monti fu istituito sotto Urbano Vili un mercato del sabato presso la chiesa della Madonna.1 Dappertutto regnava una viva attività edilizia. Nuove piazze, strade, chiese venivano create; palazzi e conventi ampliati.2 Allo sviluppo del Quirinale riuscì straordinariamente giovevole Tesservi la residenza papale e la creazione del grande palazzo di famiglia dei Barberini. La strada di accesso alla città alta, Via del Tritone colla sua prosecuzione dell’Angelo Custode e di Via Rasella, che sboccava nell’arteria principale aperta da Sisto V, si riempì di case. Quella contrada, finora ricoperta solo di giardini e di vigne, acquistò una fisonomia completamente nuova, grazie al nuovo convento dei Cappuccini ed alle chiese della SS. Concezione, di S. Niccolò da Tolentino e di S. Isodoro. Il cambiamento ivi compiutosi trovò la sua espressione eloquente in ciò, che il nome della strada di Capo le Case venne trovato non più esatto.3 Nonostante il progresso delle costruzioni nei Monti, la città inferiore, e specialmente il quartiere presso Ponte S. Angelo, la Cancelleria, Campo de’ Fiori e Piazza Navona, rimase il centro degli affari; ma era evidente lo spostamento, iniziatosi già dalla metà del secolo, del punto di gravità cittadino verso Piazza della Trinità,4 la quale, dopoché l’ambasciatore spagnuolo Alburquerque vi ebbe posto la sua sede nel palazzo Monaldeschi,5 ebbe il nomedi Piazza 'li Spagna. Poiché gli alberghi collocati presso il Tevere in Via dell’Orso e Via di Tor di Nona erano infestati assai fortemente dalla febbre,® il movimento dei forestieri si rivolse sempre più verso questa contrada. Si propose quindi nel 1626 d’istituire, oltre i mercati che si tenevano a Piazza Navona tuttora ogni mercoledì e presso la Madonna dei Monti ogni sabato, anche un terzo mercato a Piazza di Spagna; ma il progetto non venne attuato.7 Piazza Navona, situata così felicemente, mantenne la sua importanza: nel 1643 essa era considerata il vero centro di Roma.8 Vi 1 Cfr. il * memoriale citato nella nota precedente. 2 Vedi ivi. 3 Ciò è rilevato dal Totti (297), 4 Cfr. la presente opera, voi. VI 278. 3 Vedi De Villa-Ùrritia, Èl Palacio Barberini 18 s. 6 * « Gli Oltramontani, che lasciato gl’allogi dell’Orso, dove s’infermavano o morivano tutti, habitano in questi contorni senza conoscere, benché all’hora arrivino, differenza d’aria da loro paesi », è detto nel memoriale citato a p. 971, n. 4. 7 Vedi ivi. 8 Totti 236.