Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 26, a. 1632. 1029 un ragionamento nel quale parve che volesse rispondere al Cardinal Borgia, sebene con paiole molto modeste, che furono che S. Stà non haveva mancato mai di servire alla causa publica, come Laverebbe fatto sempre fin col proprio sangue, e che se non haveva communicato al collegio, quanto era stato operato et opera tuttavia, e che per farlo bora constare, haveva deputato una congregai ione de’ cardinali, nella quale si erano mostrate tutte le lettere, con che si vedea finalmente che in ordine a tutto questo ¡haveva pi«sa la risolutione di spedire li sudetti tre Xontii straordinarii. Il concistoro fu cominciato ad bora molto so-lecita e finì anco assai presto, si che più di dolcieri cardinali non arri-vorono a tempo per intervenirvi, fra quali Bandovai, Spinola et Al-bomoz, vi fu ben Borgia; dicono che questo si facesse per ovviare che a quanto diceva il Papa, non fosse ¡replicato dalli cardinali Spagnuoli, il che però non fu fatto da Borgia benché presente.1 Dio N. S. guardi Y. M. Ces. con ogni augumento di felicità e di gloria. Bonia li 3 aprile 1G32. Di V. M. Ces. humiliss® e obligatiss0 servre Paolo Savello ».2 Orig., Archivio di /Stato in Vienna, Romana, fase. 49, p. 55-57. 26. Istruzione del cardinale Francesco Barberini per i nunzi Ceva e Grimaldi.3 Roma, 1 maggio 1632. «.,. Si divide adunque lo scopo della sua Nuntiatura in due principali capi: cioè il 1°, riconciliare i principi cattolici fra di loro; il 2°, unire le loro armi e forze contro gl’lieretici. Ma chi non vede che, quando ¡si conseguisse il 1° di questi capi, ne deriva poi facilissimamente il 2°?, poiché, tolte che fossero le gelosie et i disturbi che corrono fra le due Corone e fra altri principi cattolici per loro puntigli et interessi, non ha dubbio che si con giungeranno a ribattere il nemico della eomnume religione. Anzi il 2° de’ sopradetti capi ha Ida servire come mezo overo argomento i>er ottenere il 1°, dimostrando che sempre mai gli avversarli della religione cattolica, o siano stati infedeli o eretici. si son serviti, per avanzare le loro false sette et errori e per opprimere la fede ordossa, delle discordie e delle guerre, che il ¡demonio, fautore di essi, ha di quando in quando seminate tra potentati cattolici. Di questi ««empii sono piene le historie antiche e moderne, e non accade rammemorare la miseranda captività dell’imperio greco, oppresso dal Turco per la sopradetta cagione, poiché ne son fresche le memorie nella Germania e nella Francia medesima, nelle quali provincie, se si considera attentamente, si troverà che i velenosi semi della empietà 1 Fine del testo cifrato. 2 Autografo. 8 Cfr. sopra p. 454 ss.