804 Urbano Vili. 1623—1644. Capitolo X. scrisse all’inviato inglese Bristol, in Madrid, di avergli già parlato della sua preoccupazione, che per avventura l’infanta dopo le nozze volesse chiudersi in un monastero di monache ed egli si dovessi così veder privato della moglie sua. Il principe non diceva sul serio; egli voleva solo rendere impossibili gli sponsali per il giorno stabilito. Il suo messaggero, infatti, doveva consegnare la lettera al Bristol solo dopo che fosse giunta l’approvazione pontificia per il matrimonio. Allora il Bristol naturalmente avrebbe dovuto chiedere nuove istruzioni da Londra; prima di ricevere una risposta di là, sarebbero passate necessariamente circa tre settimane, e le nozze non avrebbero potuto avvenire entro i dieci giorni dall’arrivo dell’approvazione papale.1 L’intrigo, tuttavia, fallì, perchè in seguito ad una cosa detta dal Bristol il messaggero del principe credette, che la risposta di Roma fosse già arrivata e consegnò la lettera con grande anticipo:2 due mesi prima dell’arrivo della, risposta papale. Dopo un’inchiesta accurata il Bristol potè rassicurare il principe circa le sue perplessità, tre giorni dopo ch’egli era salilo a bordo.3 Ma il Bristol capì, che a Londra si cercavano pretesti per un rinvio delle nozze, e fece osservare la cattiva impressione, che un procedimento simile avrebbe suscitato a Madrid, perchè nella plenipotenza per la conclusione del matrimonio era detto espressamente, che il principe non poteva nè revocarla, nè cambiarla. Ma a Londra si continuò a cercare nuovi pretesti. Sebbene il Bristol avesse rilevato espressamente, che la plenipotenza scadeva a Natale, Giacomo I trovò tuttavia opportuno 4 di fissare le nozze al giorno dopo Natale e di far valere quale condizione suppletiva per il matrimonio, che sua figlia Elisabetta e il marii o Federico riavessero il loro Elettorato palatino per opera di Filippo IV. Il Bristol si trovò adesso in un grande imbarazzo. Doveva egli davvero presentarsi a Filippo IV e domandare che le nozze avvenissero il primo giorno dopo il termine fissato? Ciò avrebbe sonai " addirittura come uno scherno. Doveva egli presentare adesso la restituzione dell’elettorato a Federico quale condizione del matrimonio, mentre finora non era mai passata per tale? Ciò sarebbe appai"" troppo simile ad un pretesto per evitare il matrimonio, senza contare che, con una tale richiesta, le nozze sarebbero state prò era'11 nate all’infinito. Il Bristol fece pertanto valere questi motivi in una lettera piena di rispetto.5 Ma, prima ancora di ricevere rispo't'1- 1 Gardiner V 118 s. 2 L’11 settembre 1623, ivi 120. 3 II 21 settembre 1623, ivi 121 s.; cfr. 133. 4 L’8 ottobre 1623, ivi 134 s. 5 Del 24 ottobre 1623, in Gardiner V 140.