Morte di Giansenio (11 ottobre 1643). 063 del giansenismo, Pietro Nicole e Antonio Arnauld, uscirono dal loro cerchio, il geniale matematico e fìsico Biagio Pascal appartenne ad essi per qualche tempo. I Solitari impiegavano il tempo nella preghiera e nello studio, ma dedicavano anche, alla guisa degli antichi monaci, ogni giorno quattro ore al lavoro manuale nei giardini e nei campi. Dai Solitari provennero una quantità di scritti, essi esercitarono influenza anche coll’istruzione della gioventù nelle loro « Piccole Scuole »-1 II poeta Racine perfezionò i suoi studi a Port-Royal.2 Otto giorni dopo l’arresto di St. Cyran era morto ad Ypres il suo amico Giansenio, senza aver pubblicato la sua grande opera sulla grazia. L’anno 1638 sembrò pertanto divenire fatale per le sorti dell’eresia nascente. Ma fu una semplice apparenza. L’incarceramento di St. Cyran non danneggiò il suo prestigio, al contrario; ai suoi amici egli apparve d’ora in poi come una specie di martire e di confessore. Dalla sua prigione egli proseguiva con lettere quasi quotidiane la direzione delle anime a Port-Royal.3 Allorché poco dopo la morte di Richelieu egli riottenne la libertà, i grandi e le dame di mondo si affollarono alla sua abitazione per congratularsi con lui. Egli venne bensì a morte poco dopo, l’il ottobre 1643, ma gli fu apparecchiato uno splendido accompagno funebre; tre vescovi gli celebrarono le esequie, la sua tomba fu visitata come quella di un santo; si diffusero immagini di lui e si narrò di miracoli ch’egli avrebbe fatto.4 Anche la morte di Giansenio non fu un colpo per « Pilmot ». Mi morì da cattolico, e sopravvisse quale autore di un’eresia attraverso il suo libro, la cui pubblicazione segna propriamente la data di nascita del giansenismo. L’opera voluminosa, che Giansenio lasciò compiuta morendo, S1 occupa di una questione che tocca il nucleo più intimo del cristianesimo, della questione sul rapporto fra naturale e soprannaturale. iSi comprende pertanto che in una età ancora del tutto cristiana le nuove esposizioni, specialmente anche a cagione delle loro con-N(,xuenze per la vita cristiana, dovessero eccitare profondamente 21 spiriti; ma si comprende anche per lo stesso motivo, che tale ■ ' ompayré, [lisi. crii, des doctrines de l'éducation en France I, Parigi ' sll> 243 s.; Carré, L'éducation à Port—Royal, Parigi 1887; Cadet, Les péda-lues île Part-Royal, Parigi 1887; Mourret 375; Rapin, Mém. I 335. Un M'Prezzamento dei metodi di Port-Royal è dato da C. Daniel nell’Études ®°> I 117 137. v , !,ui «noi rapporti colle « Piccole Scuole » e con i Giansenisti in genere “! A- Gazikk nella Iter, d’hist. litt. de France VII (1900) 32-58; su Racine ' ( Poeta del giansenismo vedi J. Paquier. Le Jansénisme, Parigi 1908, . c°ulerenza. ‘ Brucker nelle Recherches IV 343 ss. ^te.-Beuve I 211 ss.; Rapin, Mém. I 39. 123.