La contesa di Smith con il laicato. 825 esser certo assai confortevole per i suoi poteri di benedizione e per il suo potere di conferir la Cresima; ma, se egli pretendeva giurisdizione con potere coercitivo, essere escluso che venisse obbedito. I parteggiamenti, le invenzioni, gli artifici, l’odio e la gelosia manifestatisi, allorché il vescovo aveva preteso qualcosa del genere, sfidare ogni descrizione; ci sarebbe stato da pianger sopra per anni. Nel Breve pontificio si consideravano solo le relazioni dello Smith cogli Ordini religiosi, ma non la sua contesa con i laici. I nobili cattolici, pertanto, diressero al papa una supplica, in cui esprimevano la speranza, che non li si volesse costringere, nei tempi ohe correvano, a riconoscere il potere dello Smith come quello di un vescovo ordinario. La parte di gran lunga maggiore della nobiltà essere d’accordo in questa speranza; di 26 membri dell’alta nobiltà esistenti in Inghilterra, 12 aver dato la firma, 5 aver approvato oralmente e permesso di fare il loro nome; due altri essere a favore del vescovo, ma contro l’esercizio del potere vescovile in affari misti; degli altri alcuni essere incerti, altri assenti o non ancora maggiorenni; uno solo dichiararsi incondizionatamente per lo Smith. La nobiltà inferiore dette circa 300 firme.1 Queste contese tornarono a scatenare in Inghilterra attacchi vivaci contro i Gesuiti.2 Il loro generale avvertì i suoi di non rispondere ai numerosi opuscoli polemici, perchè avrebbe servito •solo a gettare olio sul fuoco.3 Si vide quanto fosse giusto l’ammonimento, allorché i gesuiti Knott e Floyd intervennero, non veramente nella polemica spicciola, ma nella disputa scientifica suscitata dal Kellison.4 Il Ployd era una mente superiore; dello Knott disse l’inviato papale Con, che gli stessi avversari lo giudicavano uno degli uomini più dotti e giudiziosi d’Inghilterra; inoltre il suo «‘ritto era in tono temperatissimo.5 E tuttavia i libri dei due, usciti del resto all’insaputa del generale, scatenarono per anni una guerra letteraria in Inghilterra ed in Francia.6 Per aver ragguagli più precisi sulla questione episcopale, Urbano Vili destinò, appena fu consentito dal miglioramento nelle condizioni di quei cattolici, un inviato in Inghilterra. 1 Informazione per Roma e protesta, ottobre 1631, presso Hughes I --+ 226; lista dei sottoscrittori ivi 227. 2 Ivi 226 ss. 3 Ivi 71. 1 Ivi 59; Foley IV 237, VI 185; Sommervogel III 814 ss. 0 Hughes I 71. Cfr. Sommervogel IV 1134 s. 6 Vedi sopra p. 823.