110 Gregorio Xv'. 1621-1623. Capitolo III. Francescani, Domenicani, Cappuccini, Carmelitani e Gesuiti continuavano incessantemente i loro sforzi per confortare i cristiani unificati, guadagnare i dissidenti ed arrivare anche alla conversione degli infedeli.1 Nel 1622 i Gesuiti avevano ottenuto da Gregorio XV la fondazione di un collegio in Gerusalemme, ma essa non potè avvenire per l’opposizione dei Francescani di colà, che erano quasi tutti italiani;2 i Gesuiti poterono invece nel 1623 metter piede in Costantinopoli, ove comparvero con un’ambasciata imperiale dopoché già la pace di Vienna del 1615 aveva ottenuto chei preti cattolici vi potessero fabbricare e aprire al culto una chiesa.3 Gregorio XV che appoggiava con tutte le sue forze l’unione dei Ruteni4 vedeva con profondo dolore che i Greci dell’impero ottomano come i Russi 1 Vedi Schmidlin, Missionsyesch. 219. 2 Vedi Lübeck 50. 3 Cfr. G. de Mün nella Rev. d. quest, hist. 1903, 163 ss. Un decreto di Propaganda 22 gennaio 1622 avoca a Roma la decisione sui conflitti per le chiese scoppiati fra i latini a Costantinopoli e Pera; vedi lux pontij. II 9. Un * Breve all’ambasciatore francese in Costantinopoli del 2 febbraio 1622 gli raccomanda quei cattolici. Arm. XLV 22, Archivio segreto pontificio. 4 I vescovi latini della Polonia credevano di stringere i Ruteni più intimamente alla Chiesa cattolica se accettassero il rito romano (cfr. la Inxtruttione