Introduzione. interessi generali e si sforzò, in corrispondenza alla sua alta posizione, di stare al di sopra dei partiti, fu a tutti sospetto. Non si voleva un mediatore imparziale, ma un alleato incondizionatamente ubbidiente. In Madrid e in Vienna si era molto più malcontenti del papa, poiché ivi si contava in un proseguimento degli abbondanti sussidi, che particolarmente erano stati assicurati da Gregorio XV. Ma lo stato delle cose era ora tutt’altro, poiché, quantunque i motivi religiosi, che al primo periodo della guerra (lei trent’ anni avevan dato il loro carattere di lotta contro il protestantesimo, influissero tuttora grandemente, pure essi andavano passando ogni ora più in seconda linea. Se fin da principio presso i soldati la fede non fu il motivo principale per cui essi combattevano, cosicché in tutti gli eserciti si trovavano al fianco fra loro cattolici e protestanti, pure col tempo i generali cattolici accettarono sempre più largamente soldati e ufficiali protestanti.1 La guerra, nella quale, sino dal suo sorgere, questioni di possedimenti e di potere si erano frammischiate con interessi religiosi, nel suo ulteriore svolgimento prese un carattere preponderantemente politico e si trasformò in una contesa di alta politica europea in grande stile.* TUehelieu si sforzava di presentare la guerra come una lotta di puri interessi di stato, nella quale egli potè rimproverare che la Spagna non ostante il suo zelo religioso pur troppo ostentato per apparenza, in Francia appoggiava gli, Ugonotti.3 Filippo IV. e Ferdinando II dichiaravan che si combatteva una pura guerra di religione. Urbano Vili respingeva una tale distinzione. Il segretario di stato, Cardinal Barberini, scriveva nella primavera 1632 al nunzio di Vienna che per muovere il papa ad appoggiare i principi cattolici di Germania, basta che egli sappia che la religione cattolica è in pericolo, importando poco se la guerra sia sorta più per religiosi che per politici motivi.4 Ma nell’inestricabile groviglio di interessi politici ed ecclesiastici, ogni mutamento politico doveva influire nel campo religioso. Urbano Vili non misconosceva ciò; ma indubitabilmente, come tanti altri cattolici della Germania, valutò assai meno del giusto il pericolo sorto con l’attacco di Gustavo Adolfo. Egli si ingannò ugualmente, quando favorì l'unione della Baviera con la Francia, anche perchè ne sperava di staccare Riehelieu dall’alleanza con i protestanti tedeschi. 'Vedi Klopp, Gesch. Ostfrieslands II 441. e Das RestitutionsediJct im nordwestlichen Deutschland Göttingen 1860. 84. Cfr. Hurter. X-ur Gesch. fl'nllenstein* 69. 5 Cfr. Steukmanx, Der Kampf um den Rhein, Berlino 1925. 214. 3 \ odi ln * Gelazione della Segreteria di Stato del 1631 Cod. Tat. 6929 Biblioteca Vaticana; cfr. Laemmer Analecta 38 8. * t’ifra del 24 api-ile 1632, Nunziatura di Germania 123 p. 124, Archivio segreto pontificio. Cfr. Pieper negli Hist.-Polit. Blatter XCIV. 476.