Benemerenze dei Gesuiti in Boemia, Moravia e Slesia. 327 K nimau Cesky Krumlov) ove avevano lavorato già da lungo tempo, nel 1621 oramai non si trovava tra i cittadini più nessuno si professasse apertamente protestante.1 La regia città di Kolin pregò spontaneamente che le s’inviassero dei padri per l'istruzione.* Laun entro due mesi venne riguadagnata per intero ;i 11 antica fede da due gesuiti. La trasformazione fu assai rapida.3 i successi della restaurazione cattolica costarono sforzi quasi mi\riunani. Il numero di gesuiti, i quali, oltre i collegi di Praga, K nmotau, Krumau e Neuhaus, ne possedevano uno dal 1623 anche i (Jitschin (Jicin) si mostrò insufficiente: esso fu nel 1623 di 136 membri, dei quali solo 57 sacerdoti.4 Costoro erano instancabili a I predicare, nel confessare e nel far dottrina. Del padre Bur- 11:11ius il diario del direttore di Gitschin riferisce: «Padre Burnii ius fu la sera in Nemczowes, al mattino andò a Luzan, nel pomeriggio a Zeleznicz; e predicò in ognuno di questi luoghi. Verso sera s’incamminò per Smrkowitz ».5 Un altro missionario " bombette all’eccesso del lavoro.6 Le numerose conversioni ottenute dai Gesuiti per lo più nei feudi di alcuni latifondisti fino al 1627 spinsero i circoli governativi ■> mutare atteggiamento verso di loro. Così dopo il 1627 si richiesero tanti Gesuiti die dal solo collegio di Praga uscirono in arsione ben sedici sacerdoti, taluni accorciarono i loro studi i*'dopici, altri li sospesero, altri dovettero venir consacrati sacer-doii prima del tempo, pur di soddisfare i crescenti bisogni. t’odesta preferenza per i Gesuiti ebbe però lo svantaggio di metterli in contatto più stretto con le scorte militari delle commis-'¡"iii. Si partiva assieme ai legati regi ove si poteva influire col prestigio personale, oppure con la scorta di soldati ove sembrava "ppwtuno l'intervento della forza».7 Appena la commissione della riforma era arrivata nella città più importante della sua provincia oppure in un feudo, nobiltà • popolo venivano convocati separatamente e veniva loro parte-"'ipata la volontà dell’imperatore. Trascorso il periodo di rifles-•Mone più o meno lungo, si affidavano i volonterosi all’istruzione padri e agli altri si poneva un termine entro il quale dove-' ¡»no abbandonare il paese o farsi cattolici. Gli ostinati venivano puniti col carcere e coi digiuni.8 Se i renitenti erano persone di H-uardo, caso non raro, essi venivano inviati a Praga dal conte 1 Ivi 549. ! Ivi 659. ‘ Schmidl III 660. Cfr. sull’attività dei Gesuiti anche Króss 180 ss. ‘ Vedi Schmidl III 482 s. ’ Schmidl III 527. Vedi Cordaka 1 491. Schmidl III 886 s. * ivi 888.