tfrbano Vili. 1623-1644. Capitolo Ìli. denza dall’inizio del secolo,1 andava ora peggio, anche per culpa del direttore.2 I predicatori scacciati il 27 luglio 1623 ritorna >n,, in città in abiti muliebri o in altri travestimenti e trovarono ascolto. I cattolici si lamentavano d’essere evitati come i lebl •;.>-i. e gli ebrei di venire ingiuriati e guardati nelle loro funzioni religiose come si guarda a commedianti. Una persona che fu scambiata per un sacerdote cattolico venne assassinata.3 La più tenace resistenza trovarono queste misure rifornì ici nei servi della gleba, nei proletari e nel ceto medio delle città, particolarmente nell’artigianato. « Se si perseguitassero con misure più rigorose, cosi riferisce Carafa, non rimarrebbero ai loro si ri che città spopolate, e ciò accadde di fatto non in un solo luogo e non in una città sola. Poiché alcuni diedero fuoco alla loro casa e ripararono nei boschi con moglie e bambini, altri presero il bastone in mano ed emigrarono altrove.4 In alcuni luoghi ci fu rivolta sul serio. Quando il proprie! aio terriero conte Paolo Michna il 3 giugno 1624 chiamò a Netwoi itz i Gesuiti, «alcuni abbandonarono la loro casa e si nascosero j Ile selve per non dover abiurare l’uso del calice ». Dopo molte fatiche i Gesuiti riuscirono finalmente a guadagnare i capi-luogo < he appoggiarono i missionari, convocarono i contadini in castello e misero il sequestro sul bestiame dei fuggiaschi. Ma i colpiti chiamarono a raccolta e si decise di resistere con le armi. Gli organizzatori visitarono ancora a notte inoltrata i villaggi, destarono dal sonno i capi famiglia e li raccolsero intorno a sé. Si su nò a stormo e tutti accorrevano dalle vicinanze come se si trattasse dì spegnere un incendio. Si raggruppò così una numerosa accozzaglia di gente armata di schioppi, sciabole, mazze e pali. Cin a trecento contadini, dopo aver saccheggiato due case di cattolici, mossero contro il castello del signore. Quando però si sparse la notizia che da Praga erano in marcia dei soldati, i più tornarono a casa, e l’effettivo arrivo delle truppe tolse il coraggio anche al resto dei ribelli. La rivolta e la presenza di soldati che nei villa degli insorti saccheggiarono le case dei fuggiaschi durarono sei giorni.5 In Manietin, ove teneva l’ufficio di predicante un emerit" antico carnefice e regnava in cose religiose la massima ignorai' • il popolo si mostrò completamente inaccessibile agli ammonimenti di due gesuiti. Nell’agosto del 1625 per intere settimane 1 Vedi JAN88EN-PA8TOR Vili13-" 67 e Gindely, 222, 224. 2 Gindei-y 222. 3 Ivi 232. 1 Carafa, Comment. 219. Per comprendere il nesso di questo P:l"' bisogna eliminare le linee 8-29 « Non procul... Pragae subiereunt » che *l,n' certo un’interpolazione posteriore. 6 Schmidl III 572 s.; KrÒSS, Geschichte II 1, 188.