.546 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VI. berini in una lettera al Grimaldi del 9 novembre 1641 si lagu„ della proibizione della bolla e incaricò il nunzio di far si che venisse revocata. Anche Urbano Vili protestò seriamente pre»o l’ambasciatore francese e rilevò i pericoli di un’imitazione della Inghilterra.1 Eichelieu dichiarò al Grimaldi che una revoca eia impossibile, poiché egli doveva tener alta l’autorità del suo re.: Allora Grimaldi si rivolse al cancelliere francese,3 ma senza cavarne nulla. Benché già malato a morte, con una lettera del 23 settembre 1641 Eichelieu aveva ordinato al cancelliere di dichia rare minacciosamente al nunzio chela deliberazione parlamentale era appena il preludio di misure ancora più radicali «a proti-zione dei diritti regi », poiché solo così la corte romana poteva venir ridotta a metter senno.4 Ancora nell’ultimo anno della sua vita il cardinale pensò a strappare al clero francese nuove somme di denaro, poiché, come dicevano i suoi famigliari, riguardo ai diritti ed ai privilegi del clero e anche ad altri punti, egli aveva una « teologia tutta speciale».5 Tuttavia egli mirava sempre come per il passato ad assicurare le così dette libertà gallicane, onde sminuire più che gli fosse possibile le prerogative ecclesiastiche del papa. Ciò dimostra anche il suo contegno di fronte a Pietro de Marca. Questo dotto canonista venne incaricato di dimostrare in un’opera speciale che le libertà gallicane, giustamente interpretate, non intaccavano la suprema potestà del papa. Un tale compito era troppo difficile anche per un giurista così abile come il Marca. Il suo primo abbozzo venne respinto da Eichelieu come troppo favorevole per Boma.6 Egli dovette ricominciare il suo lavoro e questa volta gli riuscì di contentare il suo grande mecenate. Nel 1641 compa*' vero i primi quattro libri della sua opera « Sulla concordia fra 1 Chiesa e lo Stato, ovvero sulle libertà gallicane ».7 In esso s’imprende a trattare con uno sfoggio di grande erudizione, tanto dal punì" 1 Vedi ivi. 2 * Relazione Grimaldi del 13 dicembre 1641, in Xicoletti, loc. cit. 3 Vedi la sua * Relazione del 10 gennaio 1642, ivi. 4 Lettres de Richelieu VI 877. Data questa situazione la Santa Sede doy accontentarsi di far pubblicare la bolla in Roma secondo le regole e remici nota a tutti i vescovi francesi; vedi * Nicoletti, loc. cit. 5 Vedi Civrays nella sua recensione dell’opera di I. Tournyol do 1 L'1 ' Richelieu et le clergé de France, Parigi 1914, in Rev. d'hist. de VÉglise de F"' V (1914) 72. 6 * Écrit de M. de la Marca sur le libelle intitulé Optatus Gallus in t-0'; f. 13 nella Biblioteca di sainte Geneviève in P»r1'-Vedi Puyol II 436 s. 7 De concordia sacerdoti et imperii seu de libertatibus E cele si ae galli101 libri Vili. Libro 1-4 Parigi 1641.