54 XI. Come fece il solenne suo ingresso la Regina del CANTO NELLA CITTA' DI Ae~Ev-Z[N. - STORIA CHINESE. Le torri di Ae-Ev-Zin battevano tre quarti d’ ora dopo il mezzogiorno: il sole aveva nascosto la sua splendida faccia dietro una negra cortina di nubi, e il mercurio dentro a’ suoi cannelli di vetro segnava otto sopra il zero nel termometro, ventiotto, uno, tre nel barometro: tirava un forte vento da tramontana. Subitamente un fremito di gioia si sparse per tutte le membra degli uomini, i sangui si riscaldarono, e corsero in maggior copia al cervello, che ne rimase come a dire un po’ tocco se non affatto sconvolto. Tosto le opere e i lavori cessarono; i martelli si sospesero sulle ancudini per le officine, le penne degli scrivani dalla carta si distaccarono, fino a’torchi sopra a’ lor carri s’arrestarono nelle stamperie. Le genti uscivano come trasognate per le contrade : eli’arriva, eWarriva, e in questo mentre la maga che aveva il titolo della Regina del canto, e a cui il destino concedeva di rimanere in terra di Ae-Ev-Zin tanto che si facesse sentire sei volte, arrivava su