202 Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo IV. dell’attesa.1 II 22 dicembre ammonì di nuovo l’imperatore a terminare finalmente senza altro indugio la faccenda.2 Nello stesso giorno partirono brevi per Eggenberg e per il confessore imperiale IJecan, per i principi elettori di Colonia e Magonza, per l’arcivescovo di Salisburgo, per il vescovo di Würzburg e per Wolfango Guglielmo di Neuburg. Anche l’ambasciatore spagnolo Oñate venne esortato a non impedire più oltre il trasferimento del Palatino.3 Quest’ultimo appello non ebbe successo, ma tuttavia Massimiliano giunse finalmente a Ratisbona alla desiderata meta. Con riguardo però alla resistenza, non solo degli Stati protestanti, ma anche della Spagna, Massimiliano dovette accontentarsi di ricevere la dignità elettorale solo per la propria persona vita naturai durante. La cerimonia ebbe luogo il 25 febbraio 1623 in una solenne adunanza di principi e conia pompa usata. L’ambasciatore spagnuolo Oliate si assentò e gli ambasciatori di F.randeburgo e di Sassonia elevarono formale rimostranza.4 Se il desiderio più ardente di Massimiliano s’era finalmente adempiuto, ciò si doveva anzitutto al papa. Egli stesso ne era così convinto, che nella sua lettera di ringraziamento scrisse che Gregorio aveva non solo favorito, ma direttamente causato il trasferimento della dignità palatina.* Innanzi al castello vescovile di Ratisbona attendeva un corriere, che appena compiuta l’investitura si lanciò a cavallo per portare a Roma la lieta notizia. Il corriere giunse alla Città Eterna il 5 marzo 1 <>23, e per il giorno dopo il papa convocò subito un concistoro, nel quale, dando lettura dello scritto di Massimiliano, venne comunicato ai cardinali che il collegio elettorale dell’impero, invece di un membro cab inista, ne aveva ricevuto uno cattolico.6 Dopo di che Gregorio X' si recò con tutti i cardinali in S. Pietro per ringraziare Id