2 l5 go non si vede lo sforzo del traduttore, ed egli possiede in grado cosi eminente il vario tesoro della poetica frase, eli’ ogni più difficil concetto trova la propria e naturale sua forma fra le più riposte italiane eleganze. In questa traduzione il Moore nun pure è fatto italiano, ma i suoi pensieri si resero nella parola di Dante, del Petrarca, del Caro; tale è nel felice traduttore la padronanza di que’classici modi: come può conoscersi fra mille dagli esempi seguenti: Umili procedendo in tanta gloria . . . Non era l’andar suo cosa mortale . . . E benché fosse la prima radice Della perdita mia..... La nave abbandonata alla procella Sotto ciel tenebroso in mar che frema . . . .........fin che 1’ amore Al suo divino Creator converso Torse miseramente alla fattura, ec. Di clie questa traduzione, come tutte le altre del MalFei, riceve 1’ impronta d’ una tale vaghezza e leggiadria, che la fa piuttosto singolare che rara. E qual è 1’ opera, tale è la edizione, non pur elegante ma splendida, ornata di vaghissime stampe con bellissimi tipi, e in essa agli Amori degli Angeli s’è unito il Canto del paradiso e la Peri, che si legge fra gli studii poetici del Traduttore.