il cardinale F. Barberini in Francia. 289 ilwfi, urrezione ugonotta la guerra contro la Spagna doveva essere di;v“! ita, e che s’imponeva una liquidazione pacifica dell’imbroglio va! • ’linense ^11® condizioni più favorevoli possibili per la Francia. P;. ■ Giuseppe, che conosceva personalmente il papa fin dall’anno 1»;; .mante i quattro mesi della sua permanenza in Eoma ebbe .. . ;d mente due udienze che duravano per lo più tre fino ,i ; Uro ore. Se tuttavia le sue proposte per il regolamento della qui-: io;;'! valtellinese non ebbero successo, ciò devesi sovratutto ascm cn al fatto, che Urbano Vili non poteva in alcun modo pi l’opera del cardinale legato che aveva appena mandato a Parigi.1 li cardinal Francesco Barberini, che era passato da Tolone per Avi : n. me e Lione,2 arrivò nella capitale francese il 21 maggio. Hi • < i, sempre intento a salvare le apparenze, fece ricevere 1’>m ; ndesiderato con tutti gli onori dovuti al suo grado tanto ‘lur, il suo viaggio che al suo ingresso in Parigi. L’entrata (It i i linai legato, alla quale parteciparono l’arcivescovo Gondi, il elevo e numerose dignità, fu solennissima. Il cardinale venne ■i" "! , agnato al Louvre dal fratello di Luigi XIII in persona. Uopo ma breve preghiera di ringraziamento nella cattedrale di Notr« >ame, il cardinale Barberini si recò nel suo appartamento, ' he per incarico di Luigi XIII gli era stato approntato con ogni '•ara : episcopio. Il re pagò anche tutte le spese per il mantenimenti .'lei legato e del suo seguito.3 L„ comparsa del Cardinal legato, come aveva giustamente presto :ichelieu, aveva riacceso nel partito rigidamente cattolico "1" ¡ìze di evitare la rottura con la Spagna. Il giubilo di questi urcoh -rovò una vivace espressione nel manifesto latino col quale l’elleti;;r salutava il Cardinal legato. In questo scritto, che porta ‘ titolo caratteristico: «Per la conservazione della pace fra i prin-"'Pi cattolici» il nepote viene celebrato come l’angelo di pace '»‘sanato ad impedire lo scoppio di una guerra fra due re legati 111 Parentela quali Luigi XIII e Filippo IV.4 ^•’■igate le visite prescritte dall’etichetta,5 Barberini inco-nnneiò le trattative col re e col suo onnipotente ministro. Ai Cl* l'"i'.i partecipava anche il nunzio di Parigi Spada. Eichelieu | iamo a coadiuvarlo il consigliere di Stato Schonberg e il segre-an" ilerbault. L’ambasciatore spagnuolo a Parigi Mirabel, cor- ‘ ì «li Siri V 850 s. w galò al suo famigliare Luciano Fabriani la borsa rossa colle tre cliiavi, _/«egnategli dalla città di Avignone. È ora in possesso della famiglia Barbe- , ' ^ Siri V 853s.; Khevenhùller X 987 s.; Quazza, Politica europea 64. p e pace inter principes catholicos tuenda per T. Pelleterinum, Lutetiae ^•1625, cfr. Nabholz loc. cit. 46. edi Siri y 857 s. tVr'JR' Slor'n dei Papi, XXII. 19