994 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. quesnoy.1 Fra il 1625 e il 1630 gli artisti dei Paesi Bassi si unirono in un’associazione, la cosidetta « Schilderbent » (Compagnia dei pittori), destinata a divenire un fattore notevole nella vita artistica romana. In essa trovarono fin dai primi tempi accoglienza anche Tedeschi, come l’incisore di Francoforte Gioacchino von Sandrart, venuto a Roma nel 1628. Formò l’anima della vita geniale e leggera di questa associazione nazionale Pietro van Laar, detto Bamboots, il quale « rappresenta con franco pennello l’attività del basso popolo romano, nelle sue capanne ed osterie incastrate nelle rovine antiche, in tutta la sua varietà massiccia e colorita ».2 Gareggiava con la colonia artistica dei Paesi Bassi, per numero e importanza, quella degli artisti francesi, nella quale ebbero un posto importante Giacomo Stella e Simone Vouet.3 Si aggiungevano a questi Nicola Poussin, Giovanni Dughet e Claudio Lorrain, i quali condussero a perfezione il paesaggio classicamente idealizzato; il paese loro prediletto fu l’Italia, ch’essi intesero con profondità di sentimento, pur senza toglierle la forza del suo incanto coloristico.4 Il normanno Poussin dal 1624 fino alla sua morte, avvenuta nel 1665, salvo una dimora di due anni a Parigi (1640-1642), ha vissuto in Roma, ove abitava in Via Paolina (Via del Babuino); come anche Claudio Lorrain, che nell’autunno del 1627 si stabilì definitivamente nella Città eterna.5 Per un certo tempo Claudio Lorrain fu, come Gioacchino von Sandrart, ospite del marchese Giustiniani.6 Il Sandrart faceva spesso escursioni con i due artisti francesi a lui essenzialmente affini, eppure così diversi da lui nel loro genere e nella loro opera, « a fine di disegnare paesaggi dal 1 Cfr. Bertolotti, Artisti Olandesi e Belgi in Roma, Firenze 1880; Arch. d. Soc. Rom. IV 405; Hermanin nell’opera citata sopra, p. 993 n. 4; Grautolff. N. Poussin I, München 1914, 365 s.; Bullet, de l'Inst. Hist. Belge 1922, 96 s. 2 Vedi Noack, loc. cit. 7-9. Sulla Schilderbent vedi adesso anche A 'E? nel Bullet, de l'Inst. Eist. Belge I (1914) 303 s. e Hoogewerff nella rivista Roma II (1924) 120 s. 3 Vedi Bertolotti, Artisti francesi in Roma, Mantova 1886; Grautoli f, loc. cit. 4 Vedi Gerstenberg, Die ideale Landschaftsmalerei. Ihre Begründung und Vollendung in Rom, Halle 1923, 81 s. Cfr. le eccellenti monografie di W. Friedländer, Poussin (Monaco 1914) e Claudio Lorrain (Berlino 1921 ). Vedi anche P. Desjardins, N. Poussin, Parigi (s. a.); Magne, N. Poussin. Bruxelles 1913; Marc Pattisson, Claude Lorrain, Parigi 1884; NolhaC, Cl. Lorrain et le paysage Romain in Études ital. I (1919); Id., Souvenirs d «" vieux Romain, Parigi 1922, 65 s. 6 La pietra sepolcrale di Claudio Lorrain alla S. Trinità de’ Monti venne distrutta nel 1798 da soldati francesi. Il Thiers ne fece trasportare le ossa 8 S. Luigi de’ Francesi, ove riposa anche il Poussin. Vedi Friedlander, Poussih p. 20 e Claude Lorrain 30 s. 8 Vedi Sponsel, Sandrarts Teutsche Academie Kritisch gesichtet, Dresil-1 1896, 101.