912 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. sino in fondo al poema comprendente quasi 500 pagine di stampa. Esso è diviso in 23 canti; solo nel 15° il Bracciolini giunge all;* biografìa del « gran Maffeo », i casi e i fatti del quale egli dipinge poeticamente, per terminare quindi colla elezione, operata dalla Provvidenza, del suo eroe a pontefice. Nell’edizione del 1628 è aggiunto ad ogni canto l’argomento, redatto da Giuliano Bracciolini.1 Fa un effetto strano, che il poema epico in lode del papa, che non voleva sapere se non di poesia sacra, sia pieno di allusioni mitologiche. Anche l’autore del poema burlesco sui vecchi Dei non seppe resistere all’infinita ricchezza d’immagini delle favole antiche; egli le introduce in un senso allegorico illustrante il pensiero fondamentale e le fonde colle allegorie religiose, con perfetta parificazione di valore, in una solida unità.2 Urbano Vili rimeritò il poema dando al Bracciolini il diritto di portare le api dei Barberini nel suo stemma. Il poeta, che da allora in poi si chiamò Bracciolini dell’Api, visse a Roma nella posizione onorevole di segretario di Antonio, fratello di Urbano. Già nel 1625 il papa gli aveva conferito anche la cittadinanza romana. Intimo di Urbano Vili fu altresì il famoso Gabriele Chiabrera, che fu chiamato il Pindaro d’Italia. Come il Bracciolini, egli fu una natura forte, un poeta vero e straordinariamente produttivo, altamente onorato da tutti i principi italiani. Il papa gli aveva dedicato già da cardinale un’ode, in cui esalta come privilegio della poesia l’immortalità da lei conferita alla virtù;3 appena elevato sulla sede apostolica egli lo onorò con un Breve speciale, in data 29 novembre 1623. In questa lettera redatta dal Ciampoli, Urbano Vili rileva quale merito principale del Chiabrera di aver risollevato la poesia lirica, dalle bassure di una indegna sensualità, all’altezza degli ideali naturali e cristiani, e di aver mostrato ai popoli, che il genio poetico può realizzarsi senza mettersi al servizio della stoltezza e dei peccati impuri.4 Urbano Vili avrebbe voluto attirare il Chiabrera a Roma, ma il poeta, che dedicò al suo protettore sulla cattedra di Pietro parecchie splendide canzoni,8 non volle lasciare la sua città natale Savona, di cui era la 1 L'eletiione di Urbano Papa Vili di Francesco Bracciolini dell Ari all'ill. et rei'. S. il S. Card. Barberini con gli argomenti a ciascuno canto di Gii • liano Braccioli]« dell’Api, Roma 1628. 2 Giudizio del Posse (Deckenmalerei 107 s.). 3 Poemata, ed. 1631, p. 257. 4 Vedi Baumgartner VI 467 s., ove è riprodotto il Breve. Cfr. anc 11 il Breve del 23 novembre 1634 nelle Lett. meni, dell'abbate M. GnJ8TiM'Nl (1675) 251 s. j 5 Una poesia verosimilmente del 1629, inedita, fu pubblicata dal 1 da un codice barberiniano: Chiabrera, Canzone in lode di Urbano I Roma 1828.