174 Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo IV. politiche vennero proibitele come piazze di sicurezza vennero «•«.: cesse ni riformati soltanto Montauban e La Rochelle. D’allora in poi la potenza degli Ugonotti incominciò a scemare e venne ii tcmp. in cui signori e popolo minuto, dotti ed ignoranti ritornarono alla vecchia Chiesa.1 Prima ancora della fine della guerra fece passo uno dei più celebri generali della Francia d’allora, il man sciai lo e duca di Lesdiguières, luogotenente «lei Delfinato, il quale s’era comportato molto amichevolmente di fronte ai cattolici .* aveva mandato le sue felicitazioni a Gregorio XV per la sua elevazione al trono: egli dunque nel luglio 1 <»22 fece solenne professione della religione cattolica nella chiesa di 8. Andrea di (>r> noble in presenza del vescovo diocesano e del vescovo di Embrut Suo cognato fece apposta il viaggio a Roma per portare la li* t • notizia a Gregorio XV, che una volta come legato 2 aveva espre - ■ a Lesdiguières la speranza della sua conversione. Nella sua ri sposta alla lettera di Lesdiguières, il papa afferma che la rvli gione cattolica in Francia dalla conquista delle città nemiche *• dall’occupazione delle nemiche fortezze non ha mai ricavato tanto vantaggio quanto gliene ridonda per la decisione generosa «lei celebre generale, il quale manifesta il coraggio di un intiero esercito.* La gioia del papa si accrebbe ancora più «piando Luigi XIII nominò Lesdiguières connestabile.4 Un anno prima un noto predicatore calvinista, Bocquet, aveva fatto professione «li fc«le cattolica a Parigi nelle mani del cappuccino Atanasio Moli. In tale occasione egli fece stamparea Charcnton una circolare dirett t ai predicatori calvinisti nella quale esprimeva le ragioni «lei suo passo.* Lo stesso cappuccino ricondusse in seno della Chiesa cattolica anche quella Luisa Eugenia De Fontaine che più tar«li. come superiora «lei primo convento della Visitazione in Pariifl, desterà colle sue virtù l’ammirazione dello stesso Vincenzo de' Paoli.» Quanto grande fosse lo zelo di Gregorio XV per la pubblicazione e l’esecuzione dei decreti tridentini in Francia, risulta dalla lettera che egli diresse il 22 marzo 1022 a Luigi XIIL Anche qui il Papa rileva che il calvinismo doveva essere affrontato non solo con le armi, ma anche combattuto attuando la riforma «lei clero cattolico: il miglior mezzo però per questo rinnovamento «Iella vecchia Chiesa essere la pratica attuazione dei de- 1 Cfr. Raskk. Pnptie II 311. * Ofr. la presente Opera voi. XII 307. * Il breve a I^wiliRui^n» del 3 dicembre 1622 (im. XI. V 24, Archivio »«greto pontificio) è a t am palo nel raro Kecueil He» brieft furatiti (mi r y. SI. Pére le Pape Oreyoire IF a Moneciyneur ri ila me la connentabl* ‘I* Letditfuièrt». Parigi 1623. * Cfr. li kn ti voglio, Memorie 312. * Vedi H ÀSS, Konterfileu V 74 e DrFATARD, I.eni igni èrte. Parigi 1SV»2- * Vedi RA»s V 172 ».