avevano sede commercianti di ogni genere, anche quelli di libri antichi. Girovaghi vi esercitavano le loro arti. Al vicino Pasquino erano messe in vendita le gazzette più recenti, che giungevano alla posta milanese situata colà. Ivi pure abitavano anche lo Stani patore Camerale, i negozianti di libri e di carta, e i guantai.1 A Piazza Madama, attigua a Piazza Navona, venivano venduti ogni mercoledì fiori e piante. Ogni giovedì e venerdì c’era grand» animazione a Campo Vaccino, ove si contrattavano buoi, vacche, vitelli, porci, pecore e polli. Un mercato speciale per cavalli ed asini si teneva in maggio presso le Terme di Diocleziano. Il sabato si riunivano presso la Madonna dei Monti i commercianti in fratti, verdura e utensili di cucina. Ogni giorno si poteva osservare un mercato assai movimentato a Campo de’ Fiori, ove erano in vendita cavalli, asini, fieno e grano. Colà abitavano anche i più dei calzolai e armaioli. Una vita commerciale straordinariamente viva si vedeva nei due porti di Roma. A Pipetta approdavano le navi più piccole con legno, vino e frutti; a Ripa Grande le navi più grosse, di mare, con ogni genere d’importazioni.2 Come già nella Roma medievale, così anche nell’età barocca artigiani e negozianti occupavano strade determinate. I negozianti di biancheria e di vestiti si trovavano presso la Dogana non lontano da S. Eustachio. Gli orefici abitavano presso S. Maria della Pace; i commercianti d’olio presso Palazzo Capranica; i materassai presso S. Pantaleo legno d’ogni genere, anche da ardere era in vendita a Piazza Ni-cosia. I locatari di carrozze e lettighe abitavano in Via deH’Orsn. da Piazza Nicosia fino al collegio dei Celestini; quelli di cavalli nella prosecuzione di detta strada, la Via di Tor di Nona, fino a Ponte S. Angelo; i negozianti di oggetti di devozione, gli orefici ed argentieri e i pellicciai nella via de’ Coronari da Piazza di To' Sanguigna fino a Via di Panico; i fabbricanti di balestre a Cani]»' de’ Fiori; i confettieri e i saponai a Piazza Capranica; i librai ■ copisti in Via di Parione da Pasquino fino alla Chiesa Nuova; i venditori di coperte da letto nella Via delle Botteghe Oscure, denominata dagli archi del Circo Flaminio; i venditori di legnami. tornitori e funai nella Via de’ Catinari. Molte strade avevano ricevuto il nome dagli artigiani che vi abitavano, così Via de’ Calderari, Cartari, Pianellari, Chiavari. Cappellari, Calzettari, Pollaroli, Ferravecchi, Liutari, Cordali Giubbonari, Vasellari.3 Una mescolanza di negozi dei generi più differenti aveva>i in Via. degli Orefici e in via del Pellegrino, ove erano in venditi' 1 Vedi Martinelli 179, 181. - Vedi ivi 179 -182. 3 E. Simonetti, I nomi delle vie di Roma, Roma 1898.