Le collezioni artistiche del cardinale Ludovisi. 51 Accanto a questa collezione antica, che era forse la più preziosa che Eoma avesse mai visto,1 villa Ludovisi conteneva anche delle preziose opere d’arte moderna, quali il gruppo colossale del Bernini « Plutone che rapisce Proserpina », dono del Cardinal Scipione Borghese, due teste femminili, un busto di Gregorio XY e un bambino morso da un serpente ». Come riscontro a questo, il giovane Alessandro Algardi che aveva avuto l’incarico di completare le opere antiche, per lo più in assai cattive condizioni, fece la statua di un fanciullo che suona la zampogna. Di quest’opere moderne meritano ancora di venir ricordate una « Cleopatra » di Cristoforo Stati e una « Tenere » di Giovanni da Bologna. Due busti di bronzo vengono attribuiti a Michelangelo. Il gruppo fanciullo morto sur un delfino », che è così catalogato senza nome dell’autore, è verosimilmente quella figura in marmo che si fa risalire a B affaci lo e si trova ora nélVEremitage di Pietroburgo.2 Ma con ciò le collezioni artistiche del Cardinal Ludovisi non erano finite, perchè egli possedeva anche una ricca galleria di quadri, che era una delle più preziose di Roma. La magnificenza •Ielle opere d’arte, la bellezza dei pergolati, le grotte tranquille, le i pere idrauliche, i meravigliosi elei e i cipressi che fornivano lo Mondo alle varie viste sulla città e sui monti ed infine il panorama incomparabile, che si apriva dal casino su Roma e sulla campagna, davano a villa Ludovisi un fascino incantevole. La villa d’Este in Tivoli, restituita agli Este da Gregorio XV,3 manteneva pur sempre la sua antica fama,* ma tuttavia per molti ■a residenza estiva del nepote di Gregorio XV era la più bella •Ielle ville romane.5 Chi ebbe ancora la fortuna di passeggiare alla sua ombra pensa con tristezza al parco chiuso a settentrione talle mura pittoresche, il quale nel 1885 cadde preda della moderna speculazione edilizia. Oltre alcuni resti 6 nel giardino del palazzo Boncompagni-Piombino (ora Regina Margherita) costruito Archivio 1’ « Inventario delle massaritie, quadri, statue ed altro, che sono >lla vigna del principe di Venosa a Porta Pinciana, rivisto questo dì 28 gen-iiaro 1633 ». Cfr. L. G. PÉLISSIER, Un inventaire inédit. (Biblioteca Cor-f 1 ni iu Roma) des collections Ludovisi à Some, Parigi 1894. 1 Vedi Michaelis, Enideckungen 6. 2 Vedi Schreiber 15, 50, 68 s., 129. 3 edi P. X. Seni, La villa d’Este in Tivoli, Roma 1902, 127. 1 \ edi in Appendice n. 4 l’entusiastica descrizione di A. Possevino nella s»a lettera del 14 agosto 1621, Archivio Gonzaga in Mantova. A edi in Appendice n. 7-10 il * giudizio del Giunti. Dei giudizi posteriori 1 . specialmente il Biary di Evelyn del 1644. Sulle sorti della villa e le ven-'Ite di singoli pezzi della collezione antica, che vennero comprati nel 1900 (al governo italiano per 1 400 000 1. e per lungo tempo furono collocati assai ■naie nel Museo delle Terme Diocleziane, vedi Schreiber 15 s.; Helbig II3 75 s. t Q.S ^Produzione della magnifica fontana dal vecchio giardino in Gothein